L’Auditorium degli scavi di Pompei ha ospitato l’incontro con la VII Commissione Permanente (istruzione Pubblica, Beni culturali) del Senato, in visita al sito archeologico, per un aggiornamento sullo stato dei lavori del Grande Progetto Pompei (GPP). Il tavolo di lavoro è stato presieduto da Andrea Marcucci, presidente della VII Commissione; da Massimo Osanna, dg del Parco archeologico di Pompei; Luigi Curatoli, dg del Grande Progetto Pompei; Antimo Cesaro, sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali e per il turismo.
Dopo un punto della situazione che ha dettagliato i vari cantieri relativi ai 76 interventi finanziati dal GPP, di cui 64 sono ad oggi conclusi, 9 in corso (e tra questi entro fine mese si apriranno al pubblico la Casa di Championnet e la Casa del Marinaio) e solo 3 in attesa di avvio, la Commissione ha effettuato un sopralluogo all’interno degli scavi.
La delegazione guidata da Osanna ha visitato l’Antiquarium degli scavi, il tempio di Venere, il Foro, il cantiere del complesso di Championnet, con la casa dei Mosaici geometrici, la casa di Sirico e dell’Orso Ferito di recente apertura.
“Anni fa i dubbi sul futuro di Pompei erano tanti. Oggi è stata fatta tanta strada per la sua salvaguardia e la Commissione, che ha in tutti questi anni manifestato una costante e grande attenzione al sito, è stata qui per osservare direttamente i risultati raggiunti – ha detto Marcucci – Il rilancio di Pompei, grazie all’impulso prima del ministro Bray e poi dell’attuale ministro per i Beni, le attività culturali e il turismo Franceschini, è una partita che è vinta dall’Italia tutta, non è una vittoria di una sola parte politica”.
“Prima Pompei era vista come un problema e non una opportunità per il Paese – ha aggiunto Cesaro – Oggi si può guardare al sito come vanto, non solo in termini quantitativi per il crescente incremento di visitatori, ma anche qualitativi per l’ampia e valida offerta di visita al pubblico. Il ruolo della Commissione e del suo interessamento per il sito, vuole essere una presa d’atto di quanto finora realizzato, ma anche delle eventuali criticità ancora da risolvere e di come affrontarle in termini concreti, affinché Pompei possa essere volano di sviluppo di tutto il territorio, anche in termini di indotto e di occupazione. Si tratta di una sfida non più derogabile che la classe politica locale e nazionale è chiamata ad affrontare e vincere, per dare una speranza concreta alle tante giovani professionalità della Campania e di tutto il Mezzogiorno”.