Satelliti e sensori per proteggere e monitorare scavi Pompei

Satelliti e rete wireless per controllare crolli, smottamenti, telerilevamenti per sondare lo stato di salute di intonaci e affreschi. È quanto ha offerto Finmeccanica per dare una mano a Pompei. 
”Un accordo che consente di intervenire sul degrado e sulla conoscenza del sito oltre a servire come riferimento metodologico per il futuro'', sottolinea Dario Franceschini, ministro del beni Culturali e del Turismo – Basta con il dibattito tardo ideologico ci vuole un po' di sano pragmatismo”.
Accanto a lui ci sono i vertici della Holding che finanzierà il progetto per Pompei con 1 milione 700 mila euro ed un impegno di 3 anni per Selex Es e Telespazio. Non è la prima volta che Finmeccanica presta la sua tecnologia per la salvaguardia di beni culturali, ci sono precedenti dalla diagnosi di conservazione della facciata di santa Maria Novella a Firenze al restauro dei Bronzi di Riace.
Telespazio, spiegano i tecnici, garantirà un monitoraggio 'interferometrico' che fornirà agli addetti del sito i dati sugli spostamenti lenti dei terreni come dei manufatti, sia nell'area degli Scavi che nella zona circostante. Per farlo si useranno i dati della costellazione satellitare Cosmo Sky Med gestita dall'Agenzia Spaziale Italiana con 'sensori radar in grado di riprendere immagini della Terra di giorno e di notte e in ogni condizione meteorologica'.  Una seconda serie di dati arriverà poi da reti wireless per 'l'early warning', centinaia di sensori che faranno arrivare in tempo reale informazioni su specifiche aree del sito. Mentre un sistema di telerilevamento 'racconterà' lo stato di salute di intonaci e affreschi. E una serie di app per smartphone aiuteranno gli addetti alla sicurezza pure nel soccorso immediato ad un turista colto da malore.
A Pompei, intanto, i lavori proseguono anche se il Grande Progetto ha appena perso il vicedirettore vicario Fabrizio Magani, che Franceschini ha deciso di lasciare all'Aquila.

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