Decine di bus turistici, pullmini e negozianti di Pompei hanno sfilato sotto la pioggia per contestare l'adozione della ‘tassa d'ingresso’ in città, introdotto prima della sfiducia al sindaco Claudio D'Alessio. Adesso Pompei è amministrata da un commissario prefettizio che non può bloccare l'assegnazione dell'appalto di riscossione. Davanti ai negozi chiusi è stato affisso il cartello ‘Chiudo per non chiudere’. Il corteo ha raggiunto la biglietteria degli Scavi per un sit-in che ha rallentato l'accesso dei visitatori. Il prossimo obiettivo è una protesta in sede romana. La tassa raggiunge gli 80 euro per i bus turistici e prevede 250 euro al mese per la sosta dei residenti. Per i commercianti rappresenta un 'deterrente per i turisti e un aiuto a un centro commerciale della zona che offre 1.200 posti auto gratis’.
Alla manifestazione ha partecipato anche Ettore Curari, presidente della Fiavet Campania. “Dato il momento critico che attraversa l'Italia e il turismo di casa nostra, non è il caso di imporre un ulteriore aumento sui servizi ai turisti, per giunta senza offrire nulla in cambio. I Comuni hanno subito i tagli dal Governo e ora cercano di ricavare come possono soldi dai cittadini come avviene qui a Pompei, a discapito del territorio”, ha detto Curari.