Una ‘Magna Charta del Ragù’ per promuovere in Italia e nel mondo ‘il vero ragù alla Bolognese’. È l’iniziativa presentata a Bagnarola di Budrio (Bologna), nella sede dell’Accademia dei Notturni. “Sarà una strada lunga ma percorribile – spiega Giulio Biasion, coordinatore e ideatore della ‘Magna Charta’ – Promozione turistica ed enogastronomica devono puntare sulla tradizione come sull’identità e la qualità della ristorazione, con sinergie e vantaggi economici per la città”.
“Il ‘bacino d’azione’ è vasto, se si pensa – ricorda Claudio Pasini, segretario generale Unioncamere E-R – alla crescita del turismo regionale, specie nelle città d’arte, con un +12% di arrivi in Emilia-Romagna ed un +10% di presenze (pari a 5 milioni), con crescita dei consumi nella ristorazione”.
Per Carlo G. Valli, biografo di Gualtiero Marchesi, “la codificazione delle ricette-simbolo è un servizio e un dovere nei confronti di tutti e il ragù è certamente una ricetta-simbolo”.
Tanto da far dire all’avvocato Guido Magnisi, nell’introduzione alla Magna Charta, che “ciò che si vuole raggiungere è un marchio registrato del ‘Ragù alla Bolognese'”.