#masterclass, format territoriale itinerante spin off di Travel Hashtag, il 30 e 31 maggio scorsi ha fatto tappa nella città di Udine, in occasione della 2 giorni di approfondimento sul tema del turismo accessibile e inclusivo, ‘Accessibility for Future’, organizzata in collaborazione con Willeasy e l’associazione IO CI VADO.
“A Udine, abbiamo provato ad affrontare un argomento complesso come quello del turismo accessibile e inclusivo dando voce a professionisti, imprenditori, associazioni e startup che hanno contribuito alla discussione con spunti interessanti ed un approccio costruttivo – spiega Nicola Romanelli, residente di Travel Hashtag – Le parole più ricorrenti sono state formazione, rete e soprattutto opportunità. Opportunità di business per un segmento che meriterebbe di essere sviluppato e gestito come uno degli asset principali dell’industria del travel. Ma anche opportunità di maturare una consapevolezza che porti ad approcciare, ad ogni livello, il tema dell’inclusività come elemento portante della pianificazione e della gestione di spazi, iniziative e progetti in ambito turistico”.
L’iniziativa, patrocinata dal Consiglio Regionale del Friuli-Venezia Giulia, Comune di Udine, Camera di Commercio Pordenone-Udine, Confesercenti Udine, ANGLAT, F.I.S.H. FVG (Federazione Italiana Superamento Handicap), PromoTurismoFVG, Associazione Startup
Turismo, si è sviluppata in modalità “diffusa” tra momenti formativi, informativi e di confronto in location differenti.
Nel corso della mattinata del 30 maggio, presso l’auditorium Zanon, Nicola Romanelli e Zaira Magliozzi (co-founder di Nebula e content creator) hanno parlato di “Competenze e Professioni del Turismo di Domani” davanti ad un centinaio di ragazzi di scuole e università impegnati in percorsi di studi legati alla promozione del territorio e all’ospitalità. In chiusura, Annalisa Noacco (responsabile Diversity & Inclusion di Willeasy) ha informato e poi ingaggiato gli studenti sul tema e sul valore dell’inclusività in ambito turistico.
L’intera giornata del 31 maggio, invece, è stata scandita da 2 talk presso la sede udinese della Camera di Commercio di Pordenone-Udine. Macro-tema ‘Accessibilità e Inclusione: il turismo per tutti’.
Al mattino, Alessandra Priante (presidente ENIT), Alessia Del Bianco Rizzardo (Referente per il Turismo Accessibile di PromoTurismoFVG), Miguel Carrasco Hernández (Platform Director & Business Development Manager TUR4all e membro dell’European Network for Accessible
Tourism), Gianluca Galimberti (sindaco di Cremona), Maria Cristina Schiratti (presidente ANFFAS Udine e membro del consiglio direttivo di Inclusion Europe), Palmiro Noschese (presidente Confassociazioni Turismo, Hospitality, Food & Beverage) e William Del Negro (presidente di Willeasy e fondatore dell’associazione IO CI VADO) hanno animato l’incontro dal titolo ‘Turismo inclusivo: meno slogan, più opportunità’.
Nel primo pomeriggio, tavola rotonda ‘Turismo accessibile, il futuro è appena cominciato: esperti e aziende a confronto’ con la
partecipazione di Roberto Romeo (presidente di ANGLAT), Paolo Coppola (Professore Associato Università degli Studi di Udine, membro del Board Innovazione Tecnologica e Trasformazione Digitale Comune di Milano), Concetta D’Emma (founder di Unconventional Hospitality), Giuliana Ganzini (Titolare dell’Hotel Suite Inn Udine) e Lisa Zancanaro (terapista in ambito Forest Bathing) e William Del Negro.
Il ministro per la disabilità Alessandra Locatelli ha inviato un messaggio con il quale ha voluto evidenziare che “Serve un cambio di prospettiva concreto, diffuso e che coinvolga davvero tutti: Istituzioni, mondo del privato e singoli cittadini. Progettare e immaginare qualsiasi luogo e qualsiasi evento che intendiamo realizzare in maniera universalmente accessibile e fruibile è una grande sfida e una responsabilità che appartiene a tutti”.
Alessandra Priante (ENIT) in collegamento da Roma: “L’inclusione e l’accessibilità sono elementi imprescindibili per qualsiasi politica di turismo responsabile e sostenibile. È fondamentale, in particolare, la sostenibilità sociale, con il coinvolgimento delle comunità locali in un progetto di accoglienza più ampio”.