Potrebbe cadere su Viterbo la scelta per il terzo scalo del Lazio. I voli low cost e charter che oggi sono concentrati su Ciampino, dove l’inquinamento ambientale e acustico è giudicato ormai insostenibile, dovrebbero quindi essere dirottati a nord di Roma. Escluse, almeno momentaneamente, Latina e Frosinone. E’ il quadro emerso durante il convegno “Il trasporto aereo nell’Europa delle Regioni. Il sistema aeroportuale del Lazio”, organizzato dal centri studi Demetra, anche se la decisione tecnica si conoscerà solo a giugno. Per il presidente dell’Enac, Vito Riggio Viterbo è la scelta ideale perché si “eviterebbe il sorvolo” della capitale “e l’interferenza con lo scalo di Fiumicino” considerando che “il traffico dei voli arriva da nord”. Per il responsabile dell’ufficio unitario di rappresentanza Enac-Enav presso le istituzioni comunitarie ed europee, Pierluigi Di Palma, Viterbo potrebbe intercettare più facilmente il traffico di Ciampino che per il 70% proviene da nord”. Ma sia per Viterbo sia per Latina, “occorrerebbe finanziare i collegamenti stradali e ferroviari da e per Roma” per cui la “piena operatività dello scalo slitterebbe di cinque anni”. Di Palma ha quindi indicato Frosinone come “supporto e complementare al sistema aeroportuale romano”, con un ampio bacino di utenza (Lazio meridionale, Molise, Abruzzo occidentale e Campania settentrionale) e un ottimo sistema di trasporti terrestre. Ma i problemi meteorologici di Frosinone, in particolare la nebbia, sarebbero un grande ostacolo.