Fiavet Lazio, Costanzo: anacronistico fissare tariffe professioni turistiche

Fiavet Lazio ha presentato un ricorso straordinario a Sergio Matterella, presidente della Repubblica, per l’annullamento della delibera che determina i compensi minimi delle professioni di guida, accompagnatore ed interprete turistico.

“Questa azione – precisa Andrea Costanzo,presidente Fiavet Lazio fino a ieri – non vuole penalizzare l’attività delle guide, accompagnatori ed interpreti turistici della Provincia di Roma, ma anzi vuole difendere e tutelare il loro operato. Si vuole spingere al superamento di un sistema anacronistico che danneggia il mercato turistico locale. Attualmente, grazie alle norme nazionali ed europee, non vi è più alcuna limitazione territoriale ed una guida turistica di un’altra Provincia, o altra Regione o altro Paese europeo, può esercitare liberamente la professione nel Lazio e nella Provincia di Roma senza vincolo tariffario”.

Fiavet Lazio aveva già manifestato alle autorità competenti le contrarietà sulla legittimità della delibera ed era già intervenuta per richiedere la modifica della legge della Regione Lazio n. 50 del 1985.

Per l’associazione la delibera non ha tenuto conto della sopravvenuta adozione dei principi comunitari in materia di libera concorrenza, che vietano accordi restrittivi aventi anche ad oggetto la fissazione diretta o indiretta di prezzi di acquisto o di vendita nell’ambito delle varie attività economiche, tra le quali vanno enumerate le attività di guida e accompagnatore turistico.

Il rispetto di questi principi comunitari della libera concorrenza e della competitività richiede la revisione della normativa regionale vigente in materia, anche alla luce dell’entrata in vigore della legge 6 agosto 2013, n. 97, la cui applicazione renderebbe ancor più lesiva la concorrenza fra le guide stesse, perché sarebbe privilegiata la tariffa più bassa a parità di prestazione del servizio.

I compensi minimi, approvati con cadenza annuale o pluriennale da parte della Provincia di Roma, sono determinati in netta violazione della suddetta legge, la quale prevede la possibilità di esercitare tale attività su tutto il territorio nazionale, per i cittadini italiani e degli stati membri della Ue in possesso dell’abilitazione di guida turistica. Inoltre, l’imposizione di minimi tariffari vincolano i soli operatori turistici della Provincia di Roma, con insanabile ed irrimediabile distorsione della libera concorrenza.

“Ci auguriamo vivamente – conclude Costanzo – che i legislatori regionali competenti in materia prendano atto della necessità del riesame della disciplina attuale adottando le opportune e auspicate modifiche”.

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