Club Esse festeggia a Roma la chiusura della stagione 2017

‘Scegli la felicità’ è il nuovo pay off di Club Esse, la società italiana di ricezione turistica con alberghi e villaggi in Sardegna, Sicilia, Calabria, Abruzzo, Lazio e Valle d’Aosta. Una felicità che si ritroverà anche nella festa di chiusura della stagione 2017, in programma sabato 28 a Roma alle Officine Farneto. Dress code, i pois come la veste grafica presentata al TTG di Rimini che accompagnerà tutti i nuovi materiali di Club Esse.

Dalle 20.30 e si susseguiranno momenti di musica dal vivo, sorprese, premiazioni e performance, il tutto accompagnato dall’ottimo buffet preparato dagli chef Club Esse. Ci sarà spazio anche per presentare le novità e i progetti in preparazione per la stagione estiva 2018, che per competere con quelle passate dovrà impegnarsi. Se infatti per Club Esse il 2016 era stato l’anno delle meraviglie, con le strutture passate da 6 a 14 e un fatturato di 20 milioni (2 in più del risultato atteso), il 2017 ha superato ogni aspettativa: oltre 25 milioni di fatturato e ben 480.000 presenze da maggio a ottobre, che significa avere sempre le camere piene per non meno del 90% della capienza.
L’azienda dà lavoro ogni estate a oltre 1000 addetti tra animatori e personale incaricato della ristorazione, della pulizia e dell’assistenza degli ospiti.
“Nonostante la soddisfazione teniamo i piedi ben piantati per terra – commenta Marco Baldisseri, direttore commerciale di Club Esse – certamente il pubblico ha dimostrato di continuare ad apprezzare la nostra offerta e ci ha premiato, ma siamo consapevoli di avere beneficiato anche quest’anno del momento d’oro che il nostro Paese sta vivendo dal punto di vista turistico, perché considerato una meta più sicura di altre”.
Alla presenza via via più massiccia di turisti stranieri “storici” come i tedeschi, da sempre amanti della Sardegna e negli ultimi tempi numerosi come non si vedeva da anni, si è infatti affiancata, in un processo di grande crescita, quella di spagnoli e francesi, ma anche di austriaci, svizzeri, cechi, polacchi e quella relativamente recente di serbi, slovacchi e bulgari.
“Il nostro mercato principale continua a rimanere l’Italia – precisa Baldisseri – ma il forte afflusso di stranieri ci ha consentito di riempire anche i ‘periodi spalla’, normalmente meno richiesti dal mercato italiano. Tuttavia, le settimane di fine giugno e inizio settembre sono state le prime ad essere prenotate, grazie ai costi ridotti e a estati sempre più lunghe che hanno attirato l’interesse anche del pubblico italiano, oggi più incline alle prenotazioni anticipate a fronte di sconti consistenti”.

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