Il numero orribile per gli alberghi di Roma ha una cifra: -20%. E potrebbe anche peggiorare. È il pessimo regalo di Natale che la pandemia da Covid sta lasciando agli operatori del turismo della Capitale, che dopo una estate più che positiva, stanno subendo una valanga di disdette per dicembre con la ripresa dei contagi.
Secondo le dichiarazioni di Tommaso Tanzilli, direttore di Federalberghi Roma, rilasciate all’edizione romana di Repubblica “il 20% delle camere prenotate sono state già disdette. E il trend è in peggioramento, con strutture già sull’orlo del fallimento a cui questa nuova ondata di casi positivi potrebbe dare la mazzata finale”. Su Booking, Trivago, Expedia e siti per la prenotazione delle camere, doppie, triple e familiari si trovano così prezzi stracciati rispetto ai tempi pre-Covid, con il Capodanno che può costare appena da poco più di 200 euro a meno di 350 euro a coppia. Un affarone quindi.
“L’importante per le strutture è provare a riuscire a coprire almeno i costi fissi – sostiene Tanzilli sempre su Repubblica Roma – riempiendo qualche camera e sperando che il Capodanno in vacanza dei turisti si salvi”. Si cerca solo di sopravvivere, dunque, anche a costo di vendere camere a prezzi stracciati.
Riempire le stanze o chiudere. Questo per Federalberghi il rischio. In una situazione dove da marzo a oggi, tra alberghi, bed & breakfast e affittacamere hanno chiuso 350 aziende.
Non solo: “A fine anno finisce la cassa integrazione – conclude Tanzilli -. Senza una ripresa, anche gli hotel aperti ma con riempimenti al 30% potrebbero licenziare. Considerando che tra lavoratori diretti e indiretti sono circa 100 mila a Roma le persone che ruotano attorno all’ospitalità, la crisi del settore potrebbe trasformarsi in una crisi sociale, con licenziamenti di massa”.