Liguria, alberghi è record di chiusure

La regione corre ai ripari, pronto il ddl salvastrutture alberghiere

Un panorama non certo confortante è quello che si presenta in Liguria dove oltre 500 strutture alberghiere, sulle duemila esistenti, sono state chiuse per cessata attività dal 1993 al 2006. E il fenomeno non sembra arrestarsi, anzi, nell’ultimo biennio ha subito una “accelerata” registrando la fine dell’attività di 120 alberghi. Sono i numeri resi noti dagli assessori regionali all’Urbanistica e al Turismo Carlo Ruggeri e Margherita Bozzano, a margine dell’ approvazione, avvenuta nei giorni scorsi da parte della riunione unificata della IV e VI Commissione Consiliare della Regione Liguria, del testo del disegno di legge per la salvaguardia, la valorizzazione e il potenziamento delle strutture alberghiere che avvicina la Liguria verso lo stop agli alberghi trasformati in seconde case. Entro un anno dall’entrata in vigore del provvedimento i comuni dovranno effettuare una ricognizione sul patrimonio alberghiero esistente. La legge prevede una riqualificazione delle strutture alberghiere attraverso apposite discipline comunali tali da garantire miglioramenti e ampliamenti degli alberghi e misure di sostegno al credito. I comuni dovranno predisporre una variante integrativa al piano urbanistico in cui sarà confermato il censimento degli alberghi esistenti, identificati gli interventi di miglioramento per rendere gli alberghi competitivi e certificate quelle strutture che per condizioni fatiscenti, perché ubicate in zone degradate e non idonee a una funzione turistico-ricettiva potranno essere declassificate. Per queste ultime strutture, se sarà modificata la destinazione d’uso in residenza, la legge stabilisce che una quota dal 20 al 50 per cento di residenze ricavate da trasformazioni di alberghi con più di 25 camere, debba essere riservata a prima casa per i residenti.

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