Assarmatori elenca le 10 priorità per lo scalo di Genova

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Assarmatori mette sul tavolo il ‘peso’ dell’associazione a Genova in termini di incidenza che le compagnie aderenti hanno nel consuntivo di merci e toccate di navi nel porto, pari all’80% del traffico complessivo traghetti e crociere, sopra al 50% nel settore dei container e nelle merci su rotabili, per elencare le priorità e i nodi da sciogliere nello scalo. Il presidente Stefano Messina presenta l’elenco nel ‘dialogo’ faccia faccia con il presidente dell’Autorità di sistema portuale Paolo Emilio Signorini a Terrazza Colombo e in testa alla lista, come priorità di oggi, fra le proposte ci sono collegamenti ferroviari e viari: completare l’infrastrutturazione ferroviaria in previsione dell’entrata in servizio del Terzo Valico, nel rispetto del treno con standard europei, migliorare l’utilizzo della capacità ferroviaria, sviluppare il piano viabilistico, individuando nuove aree di sosta per l’autotrasporto. Ma le proposte in tutto sono dieci.
Partono dalla realizzazione della diga foranea “mantenendo l’impegno di partire con la gara entro l’anno”, ripensare gli spazi nel porto per aumentare la capacità per il settore traghetti, realizzare il piano del cold ironing (l’elettrificazione delle banchine), accelerare la digitalizzazione e l’utilizzo del 5G. Ma ci sono anche la Gronda autostradale da realizzare e “rivedere l’accordo sulle aree Ilva per destinarne una parte alla logistica e alle nuove tendenze energetiche come l’idrogeno”.
Fra i nodi da sciogliere Assarmatori mette ancora l’accessibilità nautica nel bacino di Sampierdarena, i dragaggi, i limiti imposti dal cono aereo, i costi delle manovre ferroviarie, il piano regolatore di sistema portuale, la mancanza di impianti di GNL.

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