Il Galata Museo del Mare di Genova ospita una mostra dedicata alle migrazioni della società italiana. I visitatori indosseranno i panni virtuali dei migranti, con tanto di passaporto, dei quali è stata ricostruita la storia. "Tra loro anche Rodolfo Valentino – ricorda Pierangelo Campodonico, direttore del museo – che partì povero da Genova e trovò fama in America ed Eleonora Duse".
Non mancano poi la cella, dove veniva imprigionati i passeggeri violenti, il refettorio e la sezione femminile, con letti un po' più grandi per le mamme che avevano con sé i bambini. "Il viaggio è diretto alle 3 destinazioni storiche degli italiani, l'Argentina tra 1860 e il 1880, il Brasile tra e il 1880 e il 1892, gli Stati Uniti con Ellis Island dal 1892 in poi", spiega Campodonico.
Il primo approdo è quello della Boca, appena fuori Buenos Aires, il quartiere dove si insediarono i liguri nella prima metà dell'Ottocento. La seconda tappa è il Brasile, tra le piantagioni di caffè e la foresta tropicale che a partire dal 1880, e fino al 1892, attirarono quasi 2 milioni di persone. L'ultima destinazione è Ellis Island, dove l'emigrazione era selezionata da psicologi che valutavano le capacità intellettive dei singoli migranti con puzzle e quiz. Dall'emigrazione il visitatore entra nel mondo dell'immigrazione. Una sezione parla dei viaggi disperati di gente partita anche a piedi dal Paese d'origine, in certi casi attraversando il deserto prima di potersi imbarcare e approdare a Lampedusa. Di questi viaggi, spesso drammatici, segnati anche dalla perdita di numerose vite umane, è testimonianza, nell'ultima postazione della mostra, un barcone originale che servì a un gruppo di immigrati per raggiungere l'Italia. In esposizione anche gli oggetti rimasti a bordo dopo lo sbarco.