Genova, fondamentale dragare porto o non arriveranno più navi da crociera

Scatta l’allarme dragaggi per il porto crociere di Genova che quest’anno segnerà il record di 1.350.000 passeggeri. “Qui si pensa che il traffico crocieristico sia infinito, invece rischia di arenarsi per mancanza di attrezzature” avverte Edoardo Monzani, ad di Stazioni Marittime spa, società che gestisce i terminal traghetti e crociere del porto di Genova, parlando al Blue Economy Summit a Genova.

“E’ come se avessimo un aeroporto con una pista soltanto di mille metri, nella quale possono atterrare solo i piccoli aerei – dice – Nel porto di Genova i fondali pescano 8,50 m quando nei porti crocieristici si deve arrivare almeno a 10 m. I dragaggi vanno fatti in maniera continuativa, se non si fanno e soprattutto se non si fa un dragaggio completo del porto, le navi non arriveranno più”.
A chiedere dragaggi anche Leonardo Massa, country manager di Msc Crociere che ha il cuore a Genova, scelta come home port, in cui porta a scalare le proprie ammiraglie.
“Nel 2023 quando arriveranno le nostre world class, navi da oltre 20 mila t e oltre 6 mila ospiti, per mantenere Genova centrale il dragaggio dei fondali è fondamentale. E il 2023 per noi è oggi, perché le compagnie di crociere hanno la necessità di programmare con largo anticipo gli arrivi” sottolinea. Ma non sono solo i dragaggi il nodo da sciogliere.
“Abbiamo bitte disegnate e sistemate tanti anni fa per trattenere al molo navi di medie dimensioni, oggi ci vogliono bitte che tengano attraccate navi da grandissime dimensioni – attacca Monzani – Siamo in una situazione critica, Autorità portuale e noi, anche se non è nostro compito, stiamo lavorando a progettare nuove bitte perché quelle attuali tirano 100 tonnellate e servono da 300 tonnellate. Ci auguriamo che vengano messe entro l’anno. Altrimenti, come succede già, alcuni comandanti di Msc si rifiutano di attraccare a ponte Doria ponente con condizioni meteo pericolose perché le bitte non sono considerate sicure”.

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