Dopo il no alla deroga della Bolkestein dell’Ue sulle concessioni demaniali a uso turistico, annunciato a Bologna da Pietro Gnudi, ministro del Turismo, la Regione Liguria chiede al Governo Monti di trovare una soluzione al problema. Il provvedimento, infatti, mette in crisi le aziende balneari liguri che, di fronte a un’asta, rischierebbero di vanificare gli investimenti fatti. Rammaricata Marylin Fusco, vicepresidente della Regione, “dopo che nell’incontro di una settimana fa, lo stesso Gnudi aveva dimostrato un’apertura del governo ad approfondire il problema. Se in quell’incontro il ministro, oltre a comunicarci la conclusione della procedura di infrazione dell’Ue, era già convinto di non voler chiedere la deroga all’UE, avrebbe fatto bene a informarci. A questo punto è urgente un nuovo incontro con il ministro per conoscere le decisioni del governo e per non dare informazioni sbagliate”, ha affermato la Fusco.
Dello stesso avviso anche Angelo Berlangieri, assessore al Turismo, che sottolinea come nella riunione romana “lo stesso ministro Moavero aveva affermato che il governo italiano, dopo aver superata la fase più acuta della crisi, fosse nelle condizioni di confrontarsi con l’UE anche sul problema della Bolkestein. Vogliamo sapere se il governo Monti è disposto a considerare in maniera diversa la disciplina delle concessioni demaniali per gli stabilimenti balneari, in quanto imprese particolari nel contesto delle aziende turistiche europee oppure si vuole appiattire sulla direttiva Bolkestein”, ha concluso l’assessore.