“Il red carpet è un’opera non saldamente incollata al suolo, di puro marketing territoriale, che dura qualche giornata, esattamente come un gazebo in una piazza, non vedo per quale ragione il soprintendente non usa le sue ore pagate dallo Stato per occuparsi delle gravi cose che avvengono quotidianamente”. Con queste parole Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, replica al soprintendente unico della Liguria per il Mibact Vincenzo Tinè, che ha criticato le modalità con cui è stata portata avanti la campagna di promozione turistica del ‘red carpet’, sottolineando che “la Regione non ha informato la Soprintendenza dell’iniziativa” e annunciando sanzioni per i chiodi del red carpet piantati sulle pavimentazioni storiche dei borghi liguri.
“La Soprintendenza dei Beni culturali della Liguria ha cose migliori di cui occuparsi rispetto al red carpet, c’è da preoccuparsi se la pensa come la più strumentale delle opposizioni immobiliste della Regione Liguria” aggiunge Toti.
“I red carpet, laddove non saranno considerati opportuni e adeguati, saranno rimossi”, dice Tinè. “La prossima settimana – aggiunge Tinè – incontreremo il presidente Toti e cercheremo una soluzione, collaborando definiremo ciò che va bene e non”.
Due gli ordini dei problemi: l’impatto sui borghi storici e la questione dei chiodi fissati in antiche pavimentazioni. “Un danneggiamento che potrebbe già essere avvenuto.