Golfo del Tigullio, albergatori preoccupati per crollo prenotazioni

C’è preoccupazione tra gli albergatori liguri per la stagione estiva dopoe la mareggiata di fine ottobre che ha lasciato i segni nel Golfo del Tigullio. Le prenotazioni sono quasi dimezzate ed è scattato l’allarme.

“C’è un calo del 35-40%”, dice il presidente di Ugal (Federalberghi), Aldo Werdin.
“Dall’estero soprattutto le prenotazioni sono quasi ferme”, aggiunge Adalberto Gigli, degli albergatori di S.Margherita e Portofino. C’erano già segnali di frenata, ma la mareggiata ha dato il colpo di grazia facendo crollare i numeri con le immagini di yacht distrutti, spiagge devastate e Portofino isolata che hanno fatto il giro del mondo.
Per gli albergatori l’unico modo per far fronte alla situazione è la promozione, oltre alla certezza di riapertura della strada, prevista ad aprile, per dare risposte agli adv che chiamano dall’America chiedendo garanzie. Ma la Regione Liguria non è stata a guardare e il governatore Toti ha accelerato i lavori per la strada di Portofino, che ha già riaperto per i pedoni, per la diga di S.Margherita e gli yacht a Rapallo.
“Al Festival di Sanremo abbiamo trasmesso le immagini della Liguria. Alla Bit ci sarà Portofino come foto della regione, proprio per cancellare le immagini della devastazione – ha sottolineato l’assessore al Turismo Gianni Berrino – Abbiamo raddoppiato i fondi per la promozione e le fiere e più che triplicato i posti dove fare workshop, da Mosca e San Pietroburgo a Stoccolma”.
Il calo di turisti era iniziato l’anno scorso dopo i picchi di prenotazioni raggiunti negli anni precedenti, quando gli attentati terroristici in Europa avevano spinto i turisti a scegliere l’Italia. “Non c’è un colpevole in toto per i numeri di oggi – spiega Werdin – Il 2017 era stato spettacolare. Difficile ripeterlo, e c’erano già segnali allarmanti: il ritorno di mercati come la Turchia che l’anno scorso, tolto il bollino rosso di Paese a rischio, ha triplicato le presenze, o la Grecia in ripresa. La Sardegna tornata ad essere di moda. Poi ad agosto il crollo del ponte Morandi e a fine ottobre la mareggiata: siamo finiti su tutte le televisioni del mondo con gli yacht spiaggiati a Rapallo. Tutto questo più la recessione che frena i clienti italiani ci ha portati a chiudere gennaio e febbraio in calo e le prenotazioni per Pasqua e i mesi successivi stentano ad arrivare”.
Accanto al lavoro sul territorio serve promozione. “Le istituzioni devono darci una mano a far passare immagini positive di queste giornate con il sole e 20 gradi”, dice Werdin. Ma non solo. “Abbiamo bisogno di certezze – spiega Gigli – per garantire che ci sarà la strada di Portofino e tutti i servizi. Anche i ristoranti in piazzetta per assumere aspettano”.

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