Liguria, polemiche per il ‘red carpet’, per consiglieri Pd il paesaggio

Il red carpet, simbolo del marketing turistico della Regione Liguria, ‘deturpano’ il paesaggio. Lo afferma il gruppo Pd del consiglio regionale rivolgendosi alla Soprintendenza e all’Unesco affinché blocchi l’iniziativa voluta dal Governatore Toti.

“Con il red carpet Toti ha offeso Porto Venere – dicono i consiglieri Raffaella Paita e Juri Michelucci – Non è solo uno sfregio volgare a un patrimonio storico e artistico unico, ma rappresenta un vero e proprio danno materiale. Questo per le migliaia di chiodi che sono stati utilizzati per fissare il tappeto a terra danneggiano le antiche pietre del selciato. Vorremmo capire quali autorizzazioni hanno avuto le giunte regionale e comunale per avviare un’operazione del genere”.
L’epopea del red carpet in Liguria era iniziata ad aprile con i primi 8 km di passerella stesi tra Rapallo e Portofino. Diventati subito un caso politico in consiglio regionale, alla vigilia dei ballottaggi, con il M5s e le altre opposizioni che avevano puntato il dito contro Liguria Digitale, l’azienda in house della Regione che si occupa di digitale e il cui ex ad è l’attuale sindaco di Genova Marco Bucci, che aveva pagato l’operazione per oltre 50 mila euro mentre era stato annunciato che l’operazione era coperta da sponsor.
Intanto, pezzo dopo pezzo, il red carpet sta prendendo forma in Liguria con le inaugurazioni a Pegli, Nervi, domani ad Alassio e Laigueglia e mercoledì a Lerici. L’idea è quella di stendere circa 50 kmi di tappeto rosso per accogliere, come star, i turisti lungo le passeggiate e i luoghi più suggestivi in trenta comuni della Liguria. Nello Spezzino però hanno detto no alla vigilia del taglio del nastro tre comuni in cui era previsto l’evento: Levanto, Bonassola e Framura.

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