Petizione online per fermare turismo di massa nelle Cinque Terre

Nonostante le Cinque Terre resistino alle forze della natura, non riescono a fronteggiare il turismo di massa. E così, per salvare il patrimonio Unesco e il parco nazionale, un gruppo di cittadini ha fatto partire una petizione sul web. “Le Cinque Terre non possono sostenere il gran numero di turisti che stanno venendo nei villaggi. Il primo passo verso una soluzione è quella di controllare e limitare l’afflusso dei grandi gruppi”, lamentano i residenti sui social. L’assalto, paragonabile a quello di Venezia, quest’anno ha visto un +15% di arrivi.

I residenti promuovono di  firmare la petizione “in modo che il Parco Nazionale e i funzionari locali abbiano la prova che la comunità mondiale ha un forte interesse per la sopravvivenza di questi villaggi”. In poco tempo sono arrivate sottoscrizioni da tutto il mondo, dal Canada a Los Angeles passando per la Norvegia.

“Per sensibilizzare le istituzioni alla nostra causa la petizione va bene – ha detto Vittorio Alessandro, presidente dell’Ente Parco – ma è necessario valorizzare tra i turisti quelli più responsabili. Abbiamo aderito alla carta europea del turismo sostenibile e ottenuto l’approvazione di Europe Park, porteremo il nostro progetto a Napoli dal 1 al 3 ottobre dove si tengono gli Stati generali del turismo sostenibile. Ma per affrontare questo problema abbiamo bisogno dell’aiuto e della collaborazione di tutti”.

“Sono mesi che cerchiamo un incontro con l’authority – ha detto Franca Cantrigliani, sindaco di Riomaggiore – è necessario sapere quando e quanti sono i crocieristi che scendono alle Cinque terre, per quanto tempo restano. Insomma dobbiamo avere più dati possibile”.   

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