Turismo genera impatto economico di 5,5 mld su Liguria

In aumento utilizzo di abitazioni provate (+15%) a discapito di strutture ricettive

L’Osservatorio Turistico Regionale, gestito in collaborazione fra Regione Liguria e Unioncamere Liguria, ha pubblicato il report annuale sulle ricadute economiche del turismo in Liguria che ha evidenziato come nel 2012 siano cresciute le presenze turistiche stimate in abitazioni private (+15,6%), sia tra i turisti italiani (+16,1%) sia tra gli stranieri (+12,6%) e, considerando le seconde case di proprietà e in affitto oltre all’ospitalità offerta da amici e parenti, si stimano 61 milioni e 305 mila presenze turistiche nella regione. Questi numeri generano un impatto economico stimato in 4 miliardi e 115 milioni di euro (+14,2% rispetto a quello del 2011). In calo, invece, il turismo nelle strutture ricettive: in termini di movimento turistico del -3,3%, in termini di propensione alla spesa del 10,7%.
Si stima per il 2012 un impatto economico generato dalle spese di vacanzieri delle seconde case e turisti delle strutture ricettive di circa 5 miliardi e 504 milioni di euro, più alto rispetto allo scorso anno (+6,7%) in virtù della crescita delle presenze stimate in seconde case e delle relative spese. Di questi 5 miliardi e 504 milioni, il 10,1% è riconducibile a spese di alloggio, il 22,8% alla ristorazione e il restante 67,2% all’acquisto di beni e servizi indirettamente legati alla filiera dell’ospitalità locale.
Rispetto al 2011 turisti e vacanzieri modificano il paniere di beni e servizi acquistati durante il soggiorno in Liguria con una spesa maggiore per prodotti agroalimentari (+55,7%) e attività culturali e ricreative (+44,2%) a fronte di un risparmio nell’alloggio e nelle spese di ristorazione (-15,9%) ma anche nell’acquisto di prodotti del made in Italy (-20%).
“In un clima di crisi economica – osserva Luciano Pasquale, presidente Unioncamere Liguria – cambiano i comportamenti di consumo anche nel settore turistico: nel 2012 rispetto al 2011, l’impatto economico generato dai vacanzieri sul settore dell’intrattenimento è cresciuto maggiormente rispetto a quello generato dai turisti, così come è cresciuto l’impatto sul settore manifatturiero dei vacanzieri, mentre è diminuito quello dei turisti. Sia vacanzieri sia turisti hanno speso meno per ristoranti e pizzerie, ma i clienti delle strutture ricettive hanno maggiormente contenuto la loro spesa rispetto agli altri”.
“Per italiani e stranieri – conferma Angelo Berlangieri, assessore regionale al turimo – nel 2012 la leva prezzo ha condizionato più che mai le scelte di vacanza. Sempre più turisti dedicano tempo alla ricerca della soluzione di viaggio e alloggio con il migliore rapporto qualità/prezzo già in fase ex-ante, di programmazione e prenotazione del viaggio, ma non solo. Anche per questo cresce l’incidenza dei vacanzieri, soprattutto italiani, legati alle seconde case o che ricorrono all’ospitalità offerta da parenti ed amici”.

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