Expo: a Milano apre risto-museo dedicato a Pavarotti

Lirica e tortellini sono gli ingredienti del ‘Pavarotti Milano Restaurant Museum’, aperto da Pavarotti International 23 e Seven Stars Galleria in occasione di Expo. 

Lo spazio museale dedicato al maestro dell’opera si trova in piazza Duomo 21, a fianco dei camminamenti della Galleria Vittorio Emanuele II ed ospita foto, cimeli, copertine e dediche a ‘big Luciano’ anche un’area dedicata alla musica dal vivo, dove si esibiranno i giovani talenti cresciuti all’interno della Fondazione intitolata al tenore di Modena.
“Il risto-museo si propone di essere – ha spiegato Nicoletta Mantovani, moglie di Pavarotti – un momento di ricordo di Luciano” non solo come artista ma come uomo, a partire dalla sua grande passione per la cucina”.

Il ristorante avrà un menù base da 15 euro (antipasto di salumi, un primo e un bicchiere di vino), per essere accessibile a tutti.

Il risto-museo è anche un veicolo di promozione della presenza della regione Emilia Romagna a Expo, tanto che questa mattina, alla sua presentazione, c’erano sia il presidente Stefano Bonaccini sia il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli.

“Era un dovere essere qui – ha detto Bonaccini – l’Emilia Romagna ha puntato tantissimo su Expo e ci interessa tutto ciò che promuove la Regione, siamo conosciuti per tante eccellenze e una figura come Pavarotti è davvero eccezionale”.

A Modena, ha ricordato il sindaco Muzzarelli, è appena stata inaugurata la casa museo di Pavarotti. Sempre a Modena, città natale dell’artista, c’è il ristorante aperto da Pavarotti, ‘Europa 92’, cui si ispira l’allestimento dello spazio milanese. A testimoniare la sua carriera non solo le foto con i grandi del mondo e le dediche di amici come Bono vox, ma anche la vicinanza alla Scala, “che tanto ha significato nella sua carriera di tenore”.    

Mantovani inizialmente ha presentato lo spazio come temporaneo, legato a Expo, ma Alessandro Rosso ha chiarito subito che “questa è la residenza milanese di Pavarotti ed è un posto che resterà: non credo che altri tenori possano superarlo e nessuno quindi potrà spodestarlo”.  

“Duomo 21 è un format che voglio esportare”, ha annunciato Rosso, spiegando che “tutti cercano negozi al pianterreno, noi invece – ha scherzato – stiamo sulle piante, non c’è cultura dei piani superiori se non in alcune grandi città come Shanghai e New York, perciò c’è ampia disponibilità di spazi dai cinque ai 10mila mq”. Dove? “Nelle città dove ci sono più turisti interessati a venire nel nostro paese, come la Cina”.

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