domenica, 28 Aprile 2024

Milano ospita l’arte dell’America Latina

L’esposizione ha sei aree: sangue, lotta, morte, anima, natura, città

A Milano è stata inaugurata nello Spazio Oberdan della Provincia una mostra dedicata all’arte  nell’ America Latina. L’esposizione resterà visitabile fino al 4 ottobre 2009. La rassegna parte da un quadro di fine ‘600 del pittore messicano Antonio Rodriguez, che si era guadagnato il soprannome di ‘Tiziano del Nuovo Mondo’, raffigurante Montezuma, ultimo imperatore Atzeco, ucciso dai Conquistadores spagnoli. Subito dopo si passa ad artisti moderni, compresi alcuni anonimi che a Cuzco vendono ai turisti immagini sacre rievocanti il barocco coloniale. Gli angeli sono raffigurati con un fucile in mano: secondo la tradizione popolare, essi propiziano la pioggia sparando. I curatori della mostra, Philippe Daverio, Elena Agudio e Jean Blanchaert, li hanno comunque ritenuti significativi per comprendere cosa si agita nell’America Latina, dividendo anche la mostra in sezioni tematiche intitolate: sangue, lotta, morte, anima, natura, città. Nella ‘lotta’, campeggia una fotografia della friulana Tina Modotti, che in Messico partecipò a moti rivoluzionari. In questa sezione vi è anche una grande scultura lignea raffigurante una ‘Grenada de mano’ e realizzata da un gruppo di artisti cubani denominatisi ‘Los Carpinteros’. La drammaticità è sempre presente, anche se velata talvolta da amara ironia. Il venezuelano Luis Molina-Pantin mostra immagini di ville lussuose, intitolandole ‘Narco-arqui tectura’’. Il brasiliano Farnese Andrade mette una figurina di indio fra gli oggetti di una ‘Naturaleza morta’. Una pop art in stile Andy Warhol la vuole interpretare l’altro brasiliano Vik Muniz con il suo ‘Black Bean Soup’: un’immagine di Che Guevara al quale è stata cosparsa la testa di zuppa di fagioli.

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