Roberto Maroni, presidente della Regione Lombardia, ha fatto un sopralluogo al cantiere del nuovo raccordo ferroviario fra i due terminal dell’aeroporto di Malpensa insieme a Raffaele Cattaneo, presidente del consiglio regionale; Andrea Gibelli, presidente di Fnm; Pietro Modiano, presidente di Sea.
“Prevediamo di finire i lavori per l’estate del prossimo anno – ha detto Maroni – Sono 4 km che collegano i terminal T1 e T2, è un impegno economico rilevante: 115 milioni, dei quali 31 sono stati messi dalla Regione Lombardia. Procediamo nelle opere di valorizzazione di Malpensa”.
Per Cattaneo “Malpensa deve tornare a crescere e la conferma della imminente apertura del prolungamento ferroviario è una buona notizia, il segno che quando le istituzioni lavorano in sinergia sanno centrare gli obiettivi”.
“I lavori per il prolungamento della ferrovia dal terminal 1 al terminal 2 dell’aeroporto di Malpensa sono al 50%”, ha detto Gibelli.
Fnm sta coordinando il cantiere per il collegamento a doppio binario: si prevede che una volta a regime il nuovo collegamento verrà utilizzato da “oltre il 25% dei viaggiatori che si serviranno di Malpensa”. Il sopralluogo è servito anche ad annunciare che durante i lavori sono stati scoperti anche reperti archeologici della civiltà di Golasecca, che potrebbero essere destinati a una sede espositiva apposita in zona Malpensa, in provincia di Varese: oltre 80 sepolture con corredo ceramico e bronzeo della fase Protogolasecca e altre testimonianze archeologiche di epoca romana (circa 1200 a.c.).
“Stiamo lavorando su un cantiere non semplice – ha sottolineato Gibelli – All’inizio le attività di bonifica hanno portato al ritrovamento di 56 ordigni: 55 bombe di aereo del peso di 250 kg e un proiettile da mortaio. Si tratta di bombe in cemento che venivano utilizzate durante la guerra per danneggiare la pista in modo che gli aerei non potessero decollare – spiega il Presidente Gibelli -. Per il recupero e il restauro dei reperti archeologici Ferrovienord ha invece investito circa 200 mila euro, in collaborazione con la soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia”.