Il maggior numero di visitatori negli alberghi milanesi viene da Stati Uniti, Francia e Germania. Nel 2022 i primi sei Paesi per destinazioni nelle strutture ricettive di Milano sono stati gli Stati Uniti con 307 mila e 492 arrivi (11% sul totale degli arrivi internazionali), la Francia con 248.336 (9%), la Germania con 200.392 arrivi e la Gran Bretagna con 187.638 (entrambe al 7%), la Spagna con 147.257 e Svizzera/Liechtenstein con 145.077 (entrambe al 5%).
Negli arrivi a Milano a luglio e agosto 2022 – quasi 600 mila – si sono superati i corrispondenti arrivi del 2019.
I numeri emergono da un’analisi sul turismo e le strutture ricettive realizzata dall’Ufficio Studi di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza. Nelle strutture ricettive crescono con numeri record le presenze da Australia, Brasile, Nuova Zelanda, Argentina.
Gli australiani, +1251%, i brasiliani, +726%, i neozelandesi, + 659%, gli argentini, + 602%, i sudafricani, +588% e i messicani, + 559% sono le sei nazionalità che registrano i maggiori incrementi di arrivi di turisti nell’area milanese nel 2022 (raffrontati con l’anno precedente). Fanalino di coda per la situazione internazionale è la Russia (60,4%). Milano e la sua area metropolitana ha 671 alberghi: dato 2022 – 11 in più rispetto al 2019. La piena ripresa con dati da pre-Covid ci sarà nel 2024, secondo la Confcommercio, quando risulterà a pieno regime anche il turismo economico e gli arrivi internazionali supereranno stabilmente i 5 milioni annui. Le previsioni sono di un’ulteriore crescita, per gli arrivi internazionali, nel 2025 e 2026.
“Il turismo milanese sta crescendo rapidamente – afferma Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza – Nel 2022 hanno pesato ancora alcune limitazioni, come ad esempio i collegamenti con la Cina e molte parti dell’Asia. Quest’anno, ma soprattutto nel 2024, le prospettive per il turismo si annunciano favorevoli ed ancora migliori sono le stime fino al 2026, l’anno delle Olimpiadi di Milano-Cortina. Il nostro territorio è fortemente attrattivo in questo momento soprattutto per i Paesi occidentali e d’Oltreoceano. Restano alcune incognite: da possibili nuove ricadute per il Covid alla perdurante sospensione dei voli diretti fra Russia ed Unione Europea che influisce su una quota qualitativamente significativa di turisti big-spender”.