Segnali positivi per il turismo bresciano. I dati, infatti, evidenziano una crescita del 4,6% di arrivi rispetto al 2010 e di un +2,79% di presenze.
“Ma alla crescita statistica – commenta Silvia Razzi, assessore provinciale al turismo – non corrisponde però quella economica”. A fare da traino la riviera del Garda (63,22% arrivi e 72,31% presenze), con Sirmione al top. Al secondo posto il lago di Iseo e Franciacorta, che scalzano la Val Camonica. Lieve flessione per Brescia che registra un +0,74% di arrivi, contro il +13,55% del 2010, e un -0,6% di presenze (nel 2010 eravamo a -12,65%).
Per la Razzi “hanno fatto meglio i territori che hanno puntato sugli eventi di grande qualità legati a sport ed enogastronomia”.
Diminuiscono gli italiani che visitano Brescia (-1,1% arrivi e -1,43 presenze) ma aumentano gli stranieri, tedeschi in testa. In calo anche il tempo di permanenza, sceso dai 4,19 giorni del 2010 ai 4,12 del 2011.
“Ormai si viene a Brescia per il weekend – continua Razzi – un dato da valutare nella costruzione dei pacchetti”.
Mutano anche le abitudini dei turisti sulle strutture ricettive che scelgono o alberghi a 4 o 5 stelle o strutture più economiche come b&b, ostelli e campeggi. “Una nota positiva – conclude Razzi – è che per la prima volta si può parlare di destagionalizzazione: a settembre abbiamo superate le 100mila presenze”.