“Ci sono già state disdette, specialmente per il periodo fine maggio-inizio giugno, ma ci risolleveremo presto dalle conseguenze di questo evento choc. Ciò che ci preoccupa è l'onda lunga della crisi e l'incapacità di invertire la tendenza”. È quanto afferma Claudio Albonetti, presidente nazionale di Assoturismo e proprietario di un albergo a Senigallia, il centro più colpito dall'alluvione che ha interessato le Marche.
“Far cambiare idea a chi ha disdetto? Il turismo – ragiona Albonetti – è un'emozione, è uno stato d'animo. Difficile pensare di ristorare l'anima in una zona che ha avuto grandi problemi.La città è stata spaccata in due dall'alluvione. A nord del fiume – prosegue – non una goccia d'acqua, a sud invece danni consistenti. Tuttavia una stima dei danni, al momento, non è ancora possibile”. Albonetti è fiducioso, “perché Senigallia si è rimessa subito in moto, non aspetta la manna dal cielo. I segni dell'alluvione verranno presto cancellati, non temiamo ripercussioni più pesanti per l'estate. Intanto, noi garantiremo assistenza ai nostri associati, soprattutto per la richiesta dei danni. In un convegno organizzato da Confesercenti è emersa la proposta di chiedere di nuovo un ministero pesante del Turismo, le singole regioni non possono più agire in ordine sparso. È necessario creare tre dipartimenti ad hoc per altrettanti filoni turistici: quello storico-artistico, quello stagionale e quello legato a valori aggiunti come le rievocazioni storiche e i percorsi eno-gastronomici. E poi – conclude Albonetti – dobbiamo trovare il modo di garantire i visti ai turisti dei Paesi emergenti, portandoli direttamente in Italia con vettori nazionali”.