Marche, 11 sentieri per far rinascere l’Appennino nel post terremoto

Dai borghi in rete al capitale verde, dai progetti innovativi per la ricostruzione, alla valorizzazione della filiera zootecnica, alla creatività, al connubio cultura-turismo. Sono alcuni degli 11 percorsi per far rinascere l’Appennino marchigiano ferito dal terremoto, individuati in una ricerca commissionata dal Consiglio regionale delle Marche e condotta nel giro di sei mesi da 40 docenti e 11 neo laureati delle quattro Università marchigiane.
I risultati di ‘Nuovi sentieri di sviluppo dell’Appennino marchigiano dopo il sisma’ (Nssam) sono stati presentati nel rettorato dell’Università di Camerino.
“Dalla ricerca vengono spunti preziosi per una rinascita forte, concreta, lungimirante – ha detto Anotnio Mastrovincenzo, presidente dell’Assemblea legislativa – Ora ci sono tutte le condizioni per sottoscrivere un patto per lo sviluppo in fase di redazione da parte della Giunta regionale”.
Cinque i temi del progetto: attività produttive ed economia del cratere, pianificazione e programmazione per la valorizzazione delle risorse naturali e culturali, beni culturali, turismo, ascolto delle comunità. La prima fase, conclusa a novembre, ha prodotto una fotografia delle condizioni territoriali, sociali ed economiche prima e dopo gli eventi sismici, riportata in un atlante – 65 pagine di mappe ragionate – con dati demografici, agricoli, zootecnici, cifre dettagliate sul patrimonio artistico e museale, sulle imprese e sulle comunità.
Il passo successivo è stato la raccolta delle informazioni in loco, attraverso l’ascolto delle persone, in particolare dei sindaci degli 87 Comuni della parte marchigiana del cratere sismico, intervistati per conoscere le richieste, le aspettative e i timori degli abitanti. I dati completi della ricerca sono disponibili sul sito del Consiglio regionale, nella sezione ‘Appennino, nuovi sentieri di sviluppo dopo il sisma’.

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