Nelle Marche solo l’11% dei comuni eleggibili (228) per la tassa di soggiorno l’ha incassata nel quinquennio 2029-2023. E’ quanto emerge da un’elaborazione di Centro Studi Enti Locali basata su dati Mef, Banca d’Italia e Istat. Nel quinquennio nelle Marche è salito di pochissimo il numero dei comuni che l’hanno imposta: dai 23 comuni nel 2019 ai soli 26 del 2024 su un totale di 228 comuni totali eleggibili.
Di fatto quasi una regione ‘tourist tax free’. L’imposta può essere istituita dai capoluoghi di provincia e dai comuni inclusi negli elenchi regionali delle località turistiche o delle città d’arte e da quelli che hanno sede giuridica nelle isole minori o nel cui territorio insistano isole minori. Uno studio della Banca d’Italia diffuso nel 2018 aveva quantificato in 5.730 i comuni italiani che rientrano in queste categorie, circa il 70% del totale. Ma, forse nel timore che si traduca in un deterrente per i turisti, soltanto il 22% di questi (1.268) ha di fatto applicato il tributo lo scorso anno.