Biometria consente di risparmiare 30% del tempo in aeroporto

Il coronavirus è stato il principale acceleratore della digitalizzazione negli scali di tutto il mondo: sono già 21 gli aeroporti che hanno adottato soluzioni biometriche, 842 i punti di contatto in produzione, 1.525 i touchpoint in corso di implementazione e 47 in fase di progetto/test, poiché con la biometria si può risparmiare il 30% del tempo.
“La biometria è una tecnologia pronta da anni, ma era necessaria una consapevolezza da parte di tutto l’ecosistema per la sua implementazione – ha detto Sergio Colella, presidente Europa di SITA – Gli stessi utenti hanno cambiato mentalità, vincendo le resistenze legate alla sicurezza. I dati non sono solo immagazzinati in modo sicuro, ma anche conservati sotto lo stretto controllo dell’opt-in e del consenso del passeggero, utilizzati solo per lo scopo per cui è stato rilasciato il consenso e solo per il periodo necessario”.
Il 75% degli aeroporti intervistati da SITA prevede di utilizzare questa soluzione IT entro 3 anni. Il provider ha avviato il processo di implementazione in altri 40 aeroporti.
“Sempre più scali richiederanno la biometria, perché è l’unica tecnologia in grado di automatizzare il viaggio dei passeggeri e rendere più efficiente le operazioni: due delle prerogative dell’industria in questo periodo di ripresa dal Covid-19”, ha continuato Colella.
La biometria fa leva su algoritmi di intelligenza artificiale per assicurare che l’identità di un individuo sia garantita, che la persona sia autorizzata a viaggiare, che le sue credenziali siano legittime e che la documentazione di viaggio sia valida: più sicura della scansione dell’iride, che necessita di condizioni estremamente pulite per poter funzionare oltre a essere molto costosa, e dell’impronta digitale che presuppone un contatto.
Una soluzione non solo per il trasporto aereo, ma anche per le ferrovie, le crociere, o gli ingressi agli eventi, uniti sotto il paradigma dell’intermodalità.

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