Momenti interminabili di paura per un volo che difficilmente sarà dimenticato. Sono quelli vissuti dai 184 passeggeri e dai 6 membri dell’equipaggio dell’aereo Ryanair che ieri mattina all’aeroporto di Brindisi, intorno alle ore 8.35, ha registrato un principio di incendio durante la fase di prerullaggio. Lo scalo è stato chiuso per 3 ore, con i voli sospesi mentre i vigili del fuoco erano impegnati prima a domare le fiamme e poi a bonificare la pista. La compagnia aerea si è scusata per l’accaduto, ma per l’associazione Codici non è sufficiente.
“In questo caso la questione non si limita al ritardo del volo – sottolinea l’avvocato Stefano Gallotta, esperto di Codici per il settore Trasporti e Turismo – e ai disagi provocati dalla mancata partenza secondo l’orario prestabilito. Dal racconto dei passeggeri emerge chiaramente il terrore provato. La vista prima del fumo all’esterno dell’aereo e poi delle fiamme, l’uscita attraverso gli scivoli di emergenza: è facile intuire la paura di chi si trovava a bordo. Un fattore che non può essere ignorato, anzi che è motivo di un ulteriore risarcimento. È quello che abbiamo intenzione di chiedere perché a nostro avviso ci sono tutti gli elementi tipici dello stress post traumatico”.
Dal canto suo, il presidente di Aeroporti di Puglia, Antonio Maria Vasile ha dichiarato: “quanto accaduto a Brindisi ha messo in luce ancora una volta, e ove ve ne fosse la necessità, l’eccellente livello di preparazione delle donne e degli uomini di Aeroporti di Puglia. In poco meno di tre ore, infatti, l’impegno della nostra struttura, in coordinamento con il personale dei Vigili del Fuoco, dell’ENAC, dell’ENAV e delle Forze dell’ordine, ha consentito la riapertura dello scalo e la ripresa delle operazioni di volo sospese a causa del problema verificatosi a un aeromobile in partenza. Tutte le operazioni di messa in sicurezza e assistenza ai passeggeri del volo interessato, si sono svolte nel massimo ordine e senza nessuna conseguenza. L’emergenza, altresì, ha dimostrato quanto sia importante per la nostra regione disporre di una rete aeroportuale moderna ed efficiente che ha permesso, anche in una situazione molto impegnativa per strutture e personale, di gestire fasi operative di estrema delicatezza senza che nessun passeggero, in arrivo e in partenza, abbia dovuto subire disagi accentuati. L’interoperabilità degli scali ha consentito ai nostri passeggeri di poter arrivare e partire dalla nostra regione se non con un leggero differimento del proprio operativo necessario a garantire loro i più elevati standard di safety”.