Caos bagagli a Fco? Ibar: colpa di strutture obsolete

E Adr replica: compagnie pagano tariffe basse che frenano investimenti

Colpa di ‘obsolete ed insufficienti’ infrastrutture per il servizio bagagli se anche quest’anno Fiumicino non è riuscito a reggere il traffico delle vacanze estive con migliaia di bagagli in transito sullo scalo che vengono riavviati con ritardi che in alcuni casi superano i 6/7 giorni. La pensa così l’Ibar, l’associazione che unisce 78 compagnie aeree di linea, italiane e straniere presenti in Italia, che “deplora il caos verificatosi puntualmente anche quest’estate all’aeroporto romano” e ricordando che le compagnie "hanno più volte lanciato l’allarme, con segnalazioni alle quali però non si vede nessuno seguito”. Così, per evitare che nel prossimo periodo natalizio ed anche nell’estate 2010 si ripetano le esperienze negative delle precedenti stagioni, l’Ibar propone che "l’Enac controlli con rigore che Adr realizzi le infrastrutture necessarie ed adeguate al fine di assicurare un efficiente sistema di smistamento bagagli. Stabilisca un sistema di verifiche costanti sui livelli di servizio di Adr e degli handlers lato rampa. Attivi adeguati meccanismi sanzionatori a tutela della regolarità dei servizi aeroportuali" E quanto a Adr, l’Ibar chiede che "predisponga, in consultazione con i vettori, un piano transitorio per fronteggiare l’inadeguatezza dell’infrastruttura, in attesa che i necessari investimenti vengano completati, nonché indichi i tempi di realizzazione di tali infrastrutture".
Immediata la replica di Aeroporti di Roma che "non ha mai negato che Fiumicino deve colmare un gap in termini di infrastrutture ed è da tempo impegnata in uno sforzo di ammodernamento e di sviluppo dell’aeroporto". Ma "è altrettanto vero – dice Adr – che le compagnie rappresentate nell’Ibar continuano a pagare da nove anni tariffe aeroportuali le più basse d’Europa, sottraendo importanti risorse finanziarie al sistema nazionale aeroportuale che sarebbero utili a sostenere maggiori investimenti".

editore:

This website uses cookies.