Palazzo Chigi: aumento tariffe legato a investimenti

E per giovedì 12 novembre l’Enac ha convocato gestori scali

Insorgono compagnie aeree e consumatori contro l’aumento delle tariffe aeroportuali a partire da gennaio 2010. L’adeguamento tariffario, stabilito con decreto interministeriale sul quale mancherebbe però la firma del ministro dell’Economia Giulio Tremonti, ha ricevuto il via libera del Cipe, dal quale dovrà ripassare a dicembre per l’ok operativo. L’aumento delle tariffe aeroportuali, fino ad un massimo di 3 euro per passeggero, è concesso, spiega Palazzo Chigi, "alle sole società aeroportuali che effettuano investimenti autofinanziati ed autorizzati dall’Enac". Se, entro 18 mesi però le società aeroportuali non sottoscrivono contratti di programma per i nuovi investimenti, "l’aumento tariffario decade".
Ma per le associazioni dei consumatori si tratta di "rincari vergognosi che addossano sui consumatori l’ennesima stangata, pari ad almeno 50-60 euro annui". Concordano le associazioni dei vettori Assaereo e Ibar. "A fronte di una calo della domanda – dice Assaereo – tutta l’industria aereo dovrebbe adeguarsi per migliorare i servizi. Invece gli scali, monopoli naturali, risolvono il problema aumentando i costi. E non è vero che le tariffe italiane sono più basse, anzi. Invece i servizi sono più scadenti". Dal canto suo, l’Ibar non intende fare ricorso, “ma intende vigilare sulla destinazione dei fondi”. Secondo la low cost easyJet, “l’inverno 2010 sarà una stagione che metterà a dura prova le compagnie aeree ed è per questo che, in un contesto internazionale già in crisi, adottare una tale misura causerebbe ingenti danni a tutto il settore del trasporto aereo”. Intanto il 12 novembre l’Enac ha convocato i gestori per l’esame delle anticipazioni tariffarie ottenute, "legate alla validazione da parte dell’Enac dei piani di investimento".

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