"Non so quando arriveremo a varare il piano nazionale dei trasporti ma ci sono due strade: o inserire le linee guida nel Def, ipotesi percorribile atteso che precedentemente andiamo in conferenza con le Regioni e gli Enti locali, o l'ipotesi al vaglio del ministro Passera di adozione delle linee strategiche attraverso un Dpcm perché è urgente dare certezze". Lo ha detto il direttore generale trasporto aereo del ministero di Porta Pia Gerardo Mario Pelosi ad un convegno di Assaereo. Per Pelosi si dovrà percorrere una delle due strade perché "é urgente dare certezze, per esempio agli investitori privati che devono sapere su quali aeroporti investire. L'importante – ha sottolineato – è dare regole certe".
Nel piano, ha aggiunto il direttore generale per il trasporto aereo del ministero, "non è stata proposta la chiusura di alcun aeroporto né contiene la previsione di nuove aperture".
Nel piano che l'Enac ha consegnato al ministero ci sono "due ipotesi di razionalizzazione: la maggior parte degli scali gestiti da enti pubblici presentano costantemente bilanci in rosso e vanno rivisitati nel loro assetto. Per il presidente dell'Enac – ha proseguito Pelosi – bisogna dare impulso alla privatizzazione e va previsto un numero determinato di gestori. In sostanza, va determinata una rete aeroportuale. Un gruppo di scali va affidato a un solo gestore che oltre a creare sinergie crea economie di scala, è utile per lo Stato e in caso un aeroporto dovesse subire perdite consente al gestore di recuperare da un altro scalo".
La razionalizzazione serve perché ci sono aeroporti aperti per 12-18 ore al giorno che soffrono per mancanza di traffico. Alcuni vivono solo per oneri del servizio pubblico, lo Stato paga per assicurare in alcuni casi la continuità territoriale. Ma oltre all'aumento dei diritti all'Enav dal primo luglio scorso, bisogna pagare i servizi dei vigili del fuoco, della dogana, della polizia, della sanità. "Ma perché tenerli operativi per 12-18 ore, sostenendo tutte queste spese?" si è chiesto Pelosi.