Ryanair sul Malpensa, c’è chi dice no

Easy Jet sfodera i numeri, cauti i sindacati e Bresso. Ok da Di Pietro

Ryanair si fa avanti per colmare il vuoto lasciato da Alitalia a Malpensa. Oggi a Dublino una delegazione della Sea, la società che gestisce gli aeroporti milanesi, incontrerà il presidente Michael O’Leary che punta a sostituire le rotte lasciate libere dalla compagnia di bandiera sostituendole con 60 nuove rotte. Intanto easyJet, l’altro colosso del low cost, sfodera i suoi numeri su Malpensa. "Niente chiacchiere, solo fatti. 8 aeromobili basati in meno di 19 mesi, 21 rotte (15 internazionali e 6 nazionali) 250 posti di lavoro, oltre 2 milioni di passeggeri per il 2007. Questo è quello che abbiamo già fatto a Malpensa dove siamo già la compagnia numero 2. L’aria fritta la lasciamo agli altri" dice Oliver Aust, corporate affairs manager Europe di easyJet. Disco verde dal ministro delle Infrastrutture Di Pietro: "Malpensa e gli altri scali fanno bene a cercare partner alternativi a Alitalia. E’ impensabile che possano vivere solo dall’economia indotta da un solo vettore". Cauti invece i sindacati, che però rilevano come la trattativa con Alitalia per il ruolo di Malpensa non sia ancora di fatto giunta a conclusione, "l’arrivo delle rotte Ryanair al posto di quelle Alitalia sono destinate a diminuire diminuirà l’accessibilità intercontinentale del mercato del Nord Italia". Negativo, invece, il commento della presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso: "Bisognerà vederci più chiaro, ma l’accordo che si va profilando tra Ryanair e Malpensa, per le sue dimensioni, per le modalità e le tempistiche con cui si sta svolgendo, rischia di andare in direzione diametralmente opposta all’esigenza di fare sistema tra gli aeroporti del Nord d’Italia".
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