Cresce del 6% numero italiani in vacanza: 1 su 3 sceglie case in affitto

Cresce il numero degli italiani che hanno deciso di andare in ferie quest’estate: il 68% è certo di fare una vacanza, contro il 62% dello scorso anno. A sorpresa cala il mare dal 67% al 45% e ne beneficiano le altre destinazioni: città d’arte in crescita dal 6% al 19%, montagna dal 15% al 18%, laghi dal 3% all’8% e campagna dal 4% al 7%. È questo il primo dato che emerge dalla quinta edizione della ricerca sulle vacanze degli italiani condotta da YouTrend per conto di Wonderful Italy.

“Questa ricerca, nata nel 2020 per analizzare gli effetti della pandemia sulle tendenze degli italiani in tema di vacanze, è arrivata alla quinta edizione e ogni anno fotografa un diverso trend. A differenza delle ultime due estati, nel 2024 si registra un ritrovato ottimismo con più italiani pronti a partire e una minore preoccupazione per i temi economici, circostanza coerente con il tasso di inflazione sceso di 7 punti in due anni ”, ha dichiarato Michele Ridolfo, CEO e co-founder di Wonderful Italy.

Sempre ai vertici delle preferenze le sistemazioni in albergo e nelle case vacanza, quest’ultime preferite da 1 italiano su 3, al primo posto nella fascia under 35 e tra gli over 54 anni. Gli hotel resistono, invece, nella fascia 35-54 anni. Chi preferisce le case vacanza lo fa soprattutto per avere i comfort di una vera casa (23%) e per i maggiori spazi a disposizione (21%). Stessa percentuale anche i motivi economici, seguiti dalla maggiore privacy (17%) e dalla disponibilità di una cucina (16%).

Visto il dibattito dell’ultimo anno sugli affitti brevi, Wonderful Italy e YouTrend hanno chiesto un parere su questa forma di alloggio direttamente ai turisti. Alla domanda se gli affitti brevi portino un beneficio alle destinazioni scelte per le vacanze, il 65% degli intervistati ha risposto in modo affermativo. Il 22% non aveva un’idea precisa e solo il rimanente 13% ha espresso una opinione negativa. Le motivazioni da parte di chi ha espresso parere positivo risiedono nella ricaduta economica per il territorio (63%), seguita dallo sfruttamento di seconde case che magari rimarrebbero inutilizzate (21%) e dalla pubblicità del territorio che deriva da un maggiore afflusso di turisti.

Secondo Ridolfo, “i dati dimostrano che le case vacanza e gli alberghi si rivolgono a due mercati differenti. Chi preferisce un albergo, difficilmente sceglie una casa. E viceversa. La ricerca di quest’anno ribalta anche alcune convinzioni. Le case vacanze, tradizionalmente associate al target dei trentenni, guadagnano la prima posizione anche per i senior. Ormai la casa vacanza non è più un’alternativa economica dell’albergo, ma costituisce un settore strutturato, attrattivo per tutte le fasce di età”.

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