Adv usano social network, ma non per professione

Facebook viene usato come passatempo e non per informare i clienti

Gli strumenti Web 2.0 entrano in agenzia e cambiano il modo di lavorare ma sono utilizzati poco e male da titolari d’agenzia e banconisti che spendono più tempo su Facebook, rispetto a quello speso sui gds o i booking engines, per chattare invece di informare i possibili clienti. E’ quello che pensa Alex Kornfeind, esperto di Web 2.0, che oggi prenderà parte al convegno “Turismo 2.0 o Spaghetti 2.0?” in programma al NoFrills di Bergamo. Su Facebook, infatti, sono pochi i titolari e i banconisti che seriamente pensano ad intercettare la propria clientela e utilizzano il web per migliorare le performance di vendita dei loro prodotti. Piuttosto pensano a postare in bacheca commenti, scambiare fotografie o chattare fra amici e colleghi. “Il ruolo fattivo del rapporto basato sull’ubiquità delle nuove tecnologie per intercettare il turista – spiega Alex Kornfeind – puntando sugli aspetti tipici della relazione e avendo come target la fidelizzazione, si disperde con l’utilizzo poco appropriato degli strumenti. Il rischio è di far assomigliare la propria agenzia sempre più alla pubblicità indesiderata che troviamo nelle caselle di posta”. Oggi sempre più spesso il banconista e il titolare diventano “amici” del cliente che a sua volta può essere anche un “fan” dell’agenzia. Ma per Kornfeind si tratta di “un utilizzo superficiale dei social network, inutile e addirittura controproducente”.

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