Notizie poco confortanti per il sistema distributivo italiano. Secondo l'ultimo sondaggio condotto da Assoviaggi-Confesercenti, quest'estate le agenzie di viaggio hanno registrato una diminuzione del fatturato del 30%. "E' il terzo anno consecutivo – sottolinea Amalio Guerra, presidente di Assoviaggi – dalla stagione estiva 2010 a quella di quest'anno si è perduto il 50% del giro d'affari".
E un po' per le minori disponibilità economiche, un po' per i timori per l'instabilità di alcuni paesi del mediterraneo, gli italiani hanno riscoperto il piacere delle vacanze in Italia, a sentire li agenti di viaggio. Bene i villaggi e gli alberghi nelle località balneari di Campania, Puglia e Calabria. In calo la Grecia, dove resistono solo le isole. Ferme, invece, Tunisia, Marocco e Turchia, per timori legati alla stabilità politica e sociale. Stesso discorso per l'Egitto, che vede una forte riduzione del flusso di italiani diretti verso il Mar Rosso, precedentemente meta tra le più gettonate. Cresce l'oriente, soprattutto l'Indonesia, le cui isole offrono prezzi convenienti. Poco movimento verso gli Stati Uniti o il Sud America. Bene invece la Spagna (Baleari e Canarie) mentre le crociere, a sorpresa, tengono. Soprattutto quelle dirette verso lidi mediterranei. Ma la mancata diminuzione di afflusso è dovuta a un sostanziale taglio dei prezzi: il che vuol dire che, a parità di persone trasportate, sono calati fatturati e margini.
Rispetto agli altri anni – segnalano poi le agenzie intervistate da Assoviaggi – gli italiani nel 2012 hanno atteso a prenotare fino all'ultimo minuto, probabilmente per cause economiche. E se prima era giugno il mese di maggiore attività per le agenzie di viaggio, quest'anno il periodo clou si è spostato alla seconda metà di luglio, a ridosso della stagione canonica delle ferie. Poche idee precise sulla meta delle vacanze: la scelta è stata effettuata soprattutto in base alla disponibilità di posti e al costo.
La mancanza di disponibilità economica ha giovato al turismo fai da te, di solito scelto nella declinazione "volo + hotel". In questo caso le mete preferite sono le grandi città d'Europa raggiunte da voli low cost, soprattutto Parigi, Londra e Valencia. Va bene anche il turismo in Croazia, autogestito, che non passa attraverso le agenzie di viaggio. Stesso discorso per le mete di montagna, che comunque segnano un calo rispetto alle altre destinazioni. Sulla Sicilia, invece, ha pesato anche la questione della compagnia Wind Jet, a causa delle cancellazioni dei voli.
"La situazione del settore è aggravata dai rapporti con tour operator e vettori – sottolinea a tal proposito Guerra – con una giungla di tariffe che rende ancora più complesso interagire tra clienti che cercano di spendere meno e fornitori che invece sperano di fare profitto. Per questo molte agenzie di viaggio si vendono costrette a ridurre i costi: qualcuna ha cominciato a non confermare il personale con contratti a termine, e da settembre si penserà anche a misure più drastiche".