Crociere, villaggi e lungo raggio i più prenotati in adv
17 Giugno 2025, 11:33
Non solo le tensioni geopolitiche ma anche e soprattutto il caro voli sono tra le principali ragioni del peggioramento delle vendite in adv. Secondo un’indagine condotta da Fiavet, infatti, il 40% delle agenzie ha registrato una diminuzione delle prenotazioni per l’estate 2025 rispetto allo scorso anno.
“Le guerre sono il male anche del turismo – afferma il presidente di Fiavet Confcommercio Giuseppe Ciminnisi – oltre agli orrori che portano con sé, impediscono alle persone di viaggiare, non solo nei Paesi in conflitto, ma limitano anche i Paesi limitrofi che non hanno nessun coinvolgimento, e costringono le compagnie aeree a lunghe code di navigazione nei corridoi di volo rimasti aperti, con costi carburante, inquinamento e danni economici”.
Al contrario, il 24% ha registrato un incremento, ma questo non è dovuto a un incremento delle singole prenotazioni, ma allo spezzettamento delle vacanze in diversi momenti e alla creazione di diverse pratiche, talvolta meno numerose, ma più redditizie. La percentuale di incremento del fatturato di questa estate per queste agenzie si attesta attorno al 18%.
Le agenzie che si trovano a pareggiare il risultato dello scorso anno, il 36% del campione, considerano che nel 2025 ci sono stati diversi ponti primaverili scelti da molti italiani per vere e proprie vacanze. Un cambiamento, rispetto al 2024, che ha poi influito sulla successiva scelta di non partire in estate o di prenotare a ridosso della stagione. In ogni caso, c’è una grande richiesta di flessibilità: tramonta l’abitudine dei viaggi a partenza fissa in favore di prodotti molto più flessibili, di meno giorni e più articolati.
Tutte le agenzie di viaggio (100%) riscontrano un aumento dei costi dei pacchetti di viaggio, che si attesta su una media del 15,4%. Il 43,4% imputa questo aumento al trasporto aereo, il 39% ritiene che il rincaro sia dovuto a un aumento generale dei costi, anche per gli hotel, sia per l’approvvigionamento dei generi alimentari che dell’energia. Infine, il 17% riscontra nei viaggiatori la paura per le tensioni geopolitiche.
Tra le richieste per questa estate, spiccano molti viaggi di lungo raggio, innanzitutto per ragioni di costo: possono avere un prezzo pari o inferiore a viaggi in Italia o di medio raggio. Un volo con soggiorno in un Paese caraibico può arrivare a costare meno di una vacanza italiana in alcuni luoghi se non prenotato in anticipo.
Esplode l’Oriente, il Giappone e non solo. I paesi come la Thailandia, il Vietnam diventano luoghi in cui ci si sente sicuri. Tra i prodotti più venduti continuano a essere predilette le crociere, seguite dai villaggi nel Mediterraneo. In Europa aumentano molto i viaggi nei Paesi scandinavi e il Nord continentale. La richiesta del passaporto per la Tunisia ha contratto le partenze verso questo Paese secondo gli agenti di viaggio che vendevano questo prodotto e, a seguito della guerra in Iran, iniziano le prime disdette per i Paesi non confinanti ma, nell’immaginario delle persone, vicini al conflitto, così come è avvenuto quando scoppiò la guerra russo-ucraina che aveva frenato il turismo nell’Est europeo.
Il target che si rivolge in agenzia di viaggio per le prossime vacanze estive è costituito da coppie (50%), famiglie (40,9%) e gruppi, soprattutto senior (9%).
Il prodotto che funziona meglio è l’itinerario (37,5%), seguito dalla crociera (27,5%). C’è un importante ritorno della richiesta di vacanza in villaggio (15%) e una richiesta di soggiorni mare e in montagna per la classica vacanza estiva (20%).
Infine, la durata delle prossime vacanze estive: il 73% degli italiani che acquistano viaggi in agenzia farà una vacanza di 7 giorni, il 14,6% sceglierà invece la vacanza di 10 giorni e oltre. Il 9,7%, una percentuale sempre più importante e in crescita negli anni, fa una vacanza di 5 giorni.