La Fiavet e la Madonna di Fatima

Una calda assemblea in terra portoghese

Sarà stata una scelta casuale, ma si è rivelata quanto mai opportuna, la sede prescelta dalla Fiavet per svolgere la propria assemblea annuale in Portogallo, nella splendida ed accogliente Oporto, a poco più di 100 Km dal Santuario dedicato alla Madonna di Fatima.
Una assemblea che ha rivelato uno stato di fibrillazione caratterizzato da accuse di immobilismo, che gli ottimisti hanno definito “pura dialettica”.
Rancori mai sopiti insieme a legittime preoccupazioni manifestate da presidenti delle associazioni regionali portatori di uno stato di disagio diffuso tra tutta la categoria e per essa la Fiavet percepita dagli AdV come l’Associazione più rappresentativa, che tutto deve anche se nessuno dà.
Immobilismo, mancanza di visibilità, clima d’improvvisazione, sperequazioni, scollamento con il territorio, nuove opportunità, in sintesi una mancanza di progettualità complessiva che possa drenare la disaffezione degli associati che non si sentono, a torto o a ragione, più rappresentati.
Dice bene Cassarà quando sostiene che la politica ha un costo ed in tempi di crisi anche 500 euro l’anno vanno economizzate.Un aspetto noto a milioni di famiglie italiane che ogni mese devono fare i conti con la dura realtà economica e per questo diventano sempre più esigenti ed accorte. A Cassarà non mancano le capacità imprenditoriali, le qualità del politico, il buon senso del padre di famiglia, tutte doti che vano scecherate e condivise per dare nuovo slancio ad una squadra che non può e non deve scimmiottare atteggiamenti e comportamenti mutuati dagli uomini della politica ma deve ritrovare una comune identità professionale ed imprenditoriale.
La crisi dell’associazionismo certo riguarda tutte le organizzazioni sindacali e datoriali e questi atteggiamenti e comportamenti non sono certo nuovi in casa Fiavet, che in questa Assemblea ha manifestato uno stato febbrile, non certo il primo ma, sicuramente il più virulento, lenito solamente dalla piacevole ospitalità portoghese, e qualche buon bicchiere di porto e forse chissà da quella Madonna di Fatima che sembra essere rimasta l’unica speranza per questa categoria mai sufficientemente apprezzata (Toti Piscopo).

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