Ognissanti: prenotazioni a -20% per estero, fermo mercato interno

Assoturismo: le adv hanno bisogno di interventi urgenti, migliaia potrebbero chiudere per sempre

Nemmeno il ponte di Ognissanti sfugge alla crisi: il clima generale di sfiducia e le ridotte disponibilità economiche spingono gli italiani ad ignorare il primo "weekend lungo" della stagione, dopo le vacanze estive.
Secondo le rilevazioni di Assoviaggi, le prenotazioni verso l'estero sono in flessione fra il 12 e il 20%. In calo anche il movimento turistico in Italia, dove a tenere sono solo Ischia, Capri, costiera amalfitana e sorrentina (in leggera crescita favorite anche dal clima temperato) e le città d'arte come Firenze, Roma e Venezia. Queste ultime, infatti, mantengono un forte appeal anche se per un turismo mordi e fuggi (2 o 3 giorni di soggiorno). 
Sui movimenti verso l'estero pesa anche il perdurare della crisi dell'area mediterranea, in particolare in Egitto e sul Mar Rosso. "In questo particolare frangente – spiega Amalio Guerra, presidente di Assoviaggi – i tour operator hanno perso un'opportunità nel gestire in maniera costruttiva questa destinazione non offrendo le necessarie garanzie sul viaggio e sulla cui scelta ha influito negativamente anche il parere di pericolosità espresso dall'Unità di Crisi della Farnesina".
Anche le destinazioni europee registrano una flessione, influenzata in parte dal fenomeno della prenotazione online.
Per quanto riguarda il mercato italiano, emerge come la crisi abbia modificato le modalità di vacanza: gli italiano riducono la permanenza e sfruttano sistemazioni presso amici o parenti, non producendo, così, entrate dirette per il settore. Si riscontra poco movimento per quasi tutte le destinazioni tradizionali del periodo: ferma soprattutto la montagna, a causa del maltempo; si attende la presenza della neve per rilevare cambiamenti sensibili.
"Il settore delle agenzie di viaggio – sottolinea Guerra – necessità di interventi urgenti e di una lungimirante strategia da parte delle politiche del settore. Diversamente, si profila il rischio reale che centinaia di agenzie di viaggio chiudano per sempre i battenti, con la perdita di migliaia di posti di lavoro e l'aggravarsi della crisi di un settore che garantisce sicurezza per il turista, servizi di qualità, accoglienza e professionalità. Inoltre – prosegue il presidente Assoviaggi – l'ipotesi del Governo di tornare a ridurre l'uso del contante, che sembra ora si voglia accantonare, ancora una volta fa colpevolmente dimenticare la vera priorità che consiste nel tagliare drasticamente i costi della moneta elettronica per imprese e cittadini".

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