Il Trentino di strada, in questi anni, ne ha fatta tanta. “In tre anni ha spiegato l’assessore all’Agricoltura, al Commercio e al Turismo della Provincia di Trento, Tiziano Mellarini per la promozione del territorio e del turismo sono stati investiti fondi pubblici per 75 milioni di euro, mentre 100 milioni di euro sono stati destinati per cambiare il “look” e ristrutturare gli alberghi”. I numeri parlano chiaro, come parlano altrettanto chiaramente i dati relativi all’inverno passato: una vera e propria stagione record. Tra novembre e aprile, infatti, sono arrivati oltre 2 milioni di turisti per un totale di 11,3 milioni di presenze.
Un trend tutto positivo con la crescita sia dei turisti italiani che di quelli stranieri e ancor di più considerevole è stato l’aumento di quelli dell’Est europeo (Polonia e Repubblica Ceca su tutti). L’incremento si è mantenuto costante negli ultimi 15 anni. Tra il 1991 e il 2006 gli arrivi sono aumentati del 58,1%, le presenza del 56,9%. Solo negli ultimi sette anni sono stati guadagnati oltre 1,2 milioni di pernottamenti e la permanenza media è stata di 5,5 giornate. Le vacanze invernali trentine piacciono soprattutto per la grande varietà della proposta, quindi dell’offerta, e per la qualità delle strutture ricettive. Attualmente in provincia ne operano 2.508 certificate per un totale di 159.007 posti letto (1.376 hotel). A questi vanno sommati oltre 303.761 posti letto in appartamenti privati e seconde case.
Ormai, da anni, il turismo in Trentino rappresenta uno dei fattori trainanti dell’economia provinciale: nel 2005 il fatturato del comparto relativo alla stagione invernale pesava per l’8,3% sul totale del Pil.
Una lezione per tante regioni d’Italia che del turismo avrebbero potuto fare, da anni, un’arma vincente per superare i problemi legati all’occupazione e per trascinare su i conti.