Atahotels chiude 8 alberghi, fallita la trattativa con Enpam

Dal 15 febbraio Atahotels sarà costretto a cessare l’attività di 8 hotel. Sono a rischio 400 posti di lavoro, oltre ai 179 dipendenti a tempo indeterminato anche gli operatori della ristorazione e gli addetti alla pulizia e sanificazione camere. Il motivo è dato dalla brusca interruzione delle trattative per il rinnovo del contratto di locazione delle strutture di proprietà di Enpam – ente di previdenza dei medici – con la catena alberghiera.

Secondo fonti vicine al Gruppo Unipol la proposta economica presentata da Atahotel ad Enpam per il rinnovo degli affitti degli alberghi di proprietà dell’Enpam stesso era stata ritenuta congrua e la firma congiunta era in dirittura d’arrivo. Tale proposta avrebbe garantito il mantenimento dell’attuale livello occupazionale. A fronte di tale situazione, Enpam, senza aver addotto particolari motivazioni, ha interrotto la trattativa con Atahotel comunicando al tempo stesso la decisione di non accollarsi i dipendenti.     

Le stesse fonti fanno notare che al momento non sembrano esserci margini per riaprire la trattativa che, nello specifico, riguarda 5 strutture a Milano (gli hotel Executive e Quark e i residence De Angeli, Ripamonti e Class) oltre all’hotel Villa Pamphili di Roma, il residence Planibel di La Thuille (Aosta) e il resort sardo Tanka Village di Villasimius (Cagliari).   

Non si fermano invece le trattative con Unahotels per l’acquisto delle attività di gestione e per gli alberghi per complessivi 286,6 milioni di euro (27,6 milioni il ramo d’azienda e 259 milioni gli immobili).

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