“Quella che il mondo sta affrontando è una crisi sanitaria senza precedenti, che ha causato un impatto incredibilmente forte sull’industria del turismo. Quasi due terzi dei nostri hotel sono momentaneamente chiusi, e la maggior parte dei restanti vengono messi a disposizione degli operatori sanitari e di tutti coloro che stanno combattendo in prima linea contro il Covid-19″. Lo dice Sébastien Bazin, presidente e ceo di Accor che aggiunge: “ci troviamo oggi di fronte ad una duplice sfida: gestire l’emergenza ed essere pronti a ripartire. Il Gruppo può fare affidamento su una posizione stabile per affrontare la situazione, e stiamo mettendo in campo misure drastiche per adattarci. Allo stesso tempo, ci stiamo preparando per la ripresa insieme alle autorità e alle organizzazioni professionali in tutti i Paesi in cui il Gruppo opera, così da essere pronti per ripartire il più presto possibile”.
Contestualmente il gruppo alberghiero ha diffuso i dati finanziari secondo cui i ricavi consolidati del I trimestre 2020 ammontano a 768 milioni, registrando un -17%, un -15.8% like-for-like.
Il fatturato RevPAR è sceso del 25.4% a causa della crisi globale generata dalla diffusione del Covid-19, prima nella regione Asia-Pacifico (-33.7%) e in seguito anche nelle altre aree geografiche, incluse Europa (-23.2%) e America del Nord (-22.2%). I cambiamenti all’interno del perimetro di consolidamento (acquisizioni e cessioni) hanno avuto un impatto negativo pari a -€7 milioni, in gran parte dovuto alla cessione degli hotel Mövenpick in leasing.
L’incidenza monetaria è stata negativa, registrando -€4 milioni, considerando che il dollaro australiano (-4.2%) è stato controbilanciato dal dollaro americano (+3.0%).
Durante il primo trimestre 2020, Accor ha aperto 58 nuove strutture e 8.000 nuove camere; un risultato decisamente soddisfacente, data la situazione attuale. A fine marzo 2020, il portfolio del Gruppo ha raggiunto un totale di 746.903 camere e 5.085 hotel, con in programma altre 208.000 camere e 1.202 hotel, di cui il 76% in mercati in via di espansione. Al 22 aprile 2020, sono 3.100 gli hotel del Gruppo chiusi, pari al 62% del totale.