Passi da gigante per Hilton Worldwide a livello di espansione dei propri brand: il gruppo infatti con oltre 90 hotel in fase di sviluppo vanta oggi il maggior numero di camere in apertura in Europa. Attualmente, infatti, sono oltre 15 mila nella pipeline del gruppo. L'ultimo STR Global research vede Hilton Worldwide primo fra i suoi competitor con 15.411 camere di prossima apertura e 8.643 in costruzione, che corrispondono rispettivamente al 12,4 % e al 14 % del totale dell'industria dell'hotellerie.
"Grazie agli investimenti degli ultimi 12 mesi in Europa – ha sottolineato Patrick Fitzgibbon, senior vice president of development Hilton Worldwide Europe, Middle East and Africa – Hilton Worldwide ha raggiunto una posizione di primato rispetto ai competitor. In questi ultimi anni, i brand che sono stati introdotti per la prima volta in Europa, si sono consolidati raggiungendo una presenza significativa nei mercati chiave europei, come Gran Bretagna, Germania, Italia e Turchia. Nel 2010 abbiamo superato il nostro target di sviluppo e oggi possiamo permetterci di guardare a questo nuovo anno con ancor maggiore ottimismo".
Negli ultimi tre anni Hilton ha inaugurato 50 hotel, il 20% dei quali comprende marchi introdotti per la prima volta sul mercato europeo, tra cui Waldorf Astoria Hotels & Resorts, Doubletree by Hilton, Hilton Garden Inn e Hampton by Hilton. Solo nel 2010 sono stati aperti 22 hotel con un totale di 3.366 camere e, nonostante il periodo di congiuntura economica, sono stati firmati contratti di management e di franchising per 47 hotel e oltre 7.900 camere. Questi accordi hanno contribuito nel 2010 ad aumentare di circa il 40% la pipeline del gruppo al di fuori degli Usa, in termini di numero di camere, con le aree dell'Asia Pacifico e del Medio Oriente e dell'Africa che hanno visto un aumento del 52%. La percentuale della pipeline totale di camere al di fuori degli Usa è aumentata, passando dal 15% del 2007 a circa il 50% a fine 2010, e la percentuale di hotel in costruzione, sempre fuori dagli Usa, è passata dall'11% nel 2007 al 73% a fine 2010.