Ben 45 milioni di turisti in meno, una perdita di 30 miliardi di euro stimata e un costo per l’adeguamento alle misure anti Covid-19 di circa 360 milioni per la prossima stagione (pari a circa 12mila euro in media per impresa a stagione) per il solo comparto delle concessioni demaniali marittime. Alla luce di questi drammatici numeri il Centro studi di Federbalneari Italia chiede un pacchetto di misure economiche straordinarie a sostegno, a partire dall’istituzione di un fondo straordinario per il turismo.
L’associazione chiede di attuare la legge 145 del 2018, per fornire certezze e stabilizzare il sistema delle imprese messe alla prova dalla pandemia con la proroga del periodo concessorio da dicembre 2020 al 2033.
E tra le sue proposte Federbalneari chiede anche riduzioni straordinarie dei canoni di concessione demaniale, l’adeguamento dell’Iva al 10% per il turismo balneare (ora è al 22%), la riduzione straordinaria del 90% per gli anni 2020 e 2021 e del 60% per l’anno 2022 dell’imposizione tributaria che incide sul turismo quale Imu, Tari, tassa di soggiorno, Ires, Irap. Opportune anche misure straordinarie sul credito d’imposta: in particolare visto l’elevato aggravio di costi previsto per le imprese i balneari propongono di prevedere un tax credit del 75% su base di due anni per la detraibilità immediata delle spese aziendali di sanificazione, disinfezione dei locali e delle attrezzature e beni strumentali vari per un tetto massimo di 30 mila euro. Da prevedere uno strumento di garanzia e tutela per quei lavoratori stagionali. La Federbaleneari propone anche l’introduzione del bonus vacanze di 480 euro per redditi inferiori a 25 mila con l’obiettivo di incentivare i “consumi di turismo interno”. Secondo Federbalneari si deve estendere lo strumento dei voucher del Cura Italia, con modalità di rimborso economico per l’utente consumatore finale, a tutto il comparto del turismo italiano.