La nuova classificazione degli alberghi, così strenuamente voluta dal sottosegretario Michela Brambilla, “è una bufala". A sostenerlo è l’Aduc, l’associazione diritti utenti e consumatori, secondo cui, "leggendo il decreto, a parte le premesse piene di buone promesse e intenzioni, ci sono due articoli cruciali: in base all’art.3, la nuova classificazione non riguarda gli alberghi esistenti ma solo quelli nuovi e quelli ristrutturati. Quindi o c’é un terremoto in tutto lo Stivale per cui quasi tutti gli alberghi dovranno essere ristrutturati o riedificati come nuovi, oppure per qualche secolo (grosso modo la durata media di un edificio), la classificazione a stelle continuerà ad essere identica a quella attuale. Le Regioni possono fare in modo diverso, ma possono e non devono". Il Governo, dice l’associazione, ha cercato di venire incontro alle esigenze di uniformità e standard di qualità con l’art.6, istituendo un sistema di rating, associato alle stelle, che consenta la misurazione e la valutazione della qualità del servizio reso ai clienti. Ma anche questa, per l’Aduc è una bufala, perché le stelle sono quelle dell’art.3 e gli alberghi vi aderiscono solo su base volontaria.