Arriva la decisione dell’Antitrust sul caso Booking.com ed Expedia. Ma mentre l’Autorità fa piazza pulita della cosiddetta parity availability, appare deludente la soluzione adottata per la parity rate. Gli alberghi infatti potranno stabilire liberamente il numero e la tipologia di camere da mettere in vendita sui diversi portali e sul proprio sito internet, senza alcun obbligo di riconoscere condizioni preferenziali ai grandi portali ma non potranno pubblicare prezzi diversi su portali diversi, e inevce dovranno offrire su Booking.com il medesimo prezzo pubblicato sul sito della struttura ricettiva.
Gli alberghi potranno offrire sconti solo a chi li contatta sui canali offline, ad esempio quando un cliente invia una mail, telefona alla reception o si reca di persona in un’agenzia viaggi. Il provvedimento non è definitivo e cesserà i propri effetti tra 5 anni, durante i quali dovranno essere monitorati con attenzione gli effetti sul mercato.
Analoga decisione è stata assunta dalle autorità di Francia e Svezia, mentre non ha fatto sconti il Bundeskartellamt (l’antitrust tedesca), che più di un anno fa ha rigettato in toto le proposte di HRS e pochi giorni fa ha ribadito il concetto, invitando pubblicamente Booking.com ad adeguarsi.
“Netta insoddisfazione – commenta il direttore generale di Federalberghi, Alessandro Nucara – per una decisione che avvantaggia solo i grandi portali, imponendo inutili complicazioni, promuovendo l’utilizzo di canali di comunicazione obsoleti e finendo col penalizzare i consumatori e le piccole e medie imprese. Inoltre non si capisce in base a quale criterio venga autorizzato in Italia un comportamento che solo pochi giorni fa è stato duramente censurato dall’Autorità tedesca.
Nel confermare che Federalberghi ed Hotrec proseguiranno la propria battaglia in favore di un mercato più efficiente – conclude – invitiamo tutti i consumatori a ‘farsi furbi’ e ad adattare il proprio comportamento al nuovo scenario. Non accontentarsi quindi del prezzo pubblicato dai portali, ma controllare il sito dell’albergo o telefonare, per verificare la disponibilità di prodotti particolari e di altre soluzioni più vantaggiose che spesso sono disponibili e che queste regole astruse ci impediscono di pubblicizzare in maniera esplicita”.
Le decisioni assunte dalle tre autorità sono impugnabili davanti ai tribunali amministrativi dei diversi paesi. La materia è al primo punto dell’ordine del giorno dell’assemblea di Hotrec, la confederazione degli albergatori europei, che si riunirà in Lussemburgo il 23 e 24 aprile e costituirà oggetto di ulteriore approfondimento in seno agli organi di Federalberghi.