Autotutela, Profumi guida commissione abusivismo

Il siciliano si è insediato come presidente ai primi di febbraio

Sandro Profumi, delegato per la Regione Sicilia di Autotutela, si è ufficialmente insediato lo scorso 6 febbraio come presidente della commissione permanente nazionale sull'abusivismo turistico.
Un tema scottante che coinvolge sempre più spesso il sistema distributivo nazionale visto che attinge al mercato agenziale una percentuale tra il 27 ed il 32% dell'intero fatturato relativo ai gruppi e si pone, in alcune regioni soprattutto al sud, quale ‘prima scelta' rispetto al circuito agenziale tradizionale.
"Spesso assistiamo – dice il neo presidente – all'inerzia di quegli stessi enti pubblici che hanno il dovere di vigilare affinché il viaggiatore venga tutelato attraverso un capillare controllo delle realtà economiche territoriali. L'assenza di vigilanza, anche quando sollecitata, rappresenta un vero e proprio attentato sia agli interessi dei consumatori che a quelli dello Stato".
Luciano Cristini, che coadiuverà la commissione per l'area nord, punta il dito anche verso i fornitori: "E' ormai palese che molte organizzazioni, piccole o grandi, che hanno fatto dell'abusivismo una professione esentasse, godono della collaborazione e della complicità di alcuni operatori turistici interessati solo al profitto. A mio parere, questi sono da colpire come gli abusivi stessi".
Il referente di commissione per l'area centro, Luigi Bonciani, guarda anche preoccupato alla GDO: "L'arrivo del prodotto turistico nei supermercati era da considerare uno dei possibili estremismi della liberalizzazione del mercato. Ciò che preoccupa è l'assoluta mancanza di trasparenza sui soggetti e sulle garanzie poste in atto verso chi viaggia. Spesso le società partner delle grandi catene distributive sono all'estero, irrintracciabili ed imperscrutabili. E questo non è un bene".
I lavori della Commissioni saranno supportati da uno staff legale dedicato che agirà in totale autonomia sia per la verifica dei casi da sottoporre a denuncia che per le misure da adottare nel caso di disinteresse da parte degli organi di vigilanza.

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