E’ urgente un intervento legislativo chiarificatore che salvaguardi la balneazione attrezzata italiana e faccia ripartire il settore. Diversi i Comuni e le Regioni, di ogni orientamento politico, che, con modalità diverse, stanno organizzando le gare per la riassegnazione delle concessioni demaniali marittime. Una situazione caotica che impone al Governo e al Parlamento di adottare immediatamente un intervento legislativo. L’assenza di regole chiare, infatti, determinerà un esteso contenzioso con una indebita supplenza da parte dell’Autorità giudiziaria.
“Abbiamo deciso di impedire che alcune ultime discutibili sentenze del Consiglio di Stato diventino definitive – afferma Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE/Confcommercio – pertanto presenteremo ricorso presso la Cassazione a Sezioni Unite avverso siffatte sentenze. Nonostante la soluzione della questione balneare non può che essere legislativa, non è possibile trascurare il ‘fronte giudiziario’. Giovedì 18 luglio, poi – ha concluso Capacchione – in occasione dell’Assemblea nazionale decideremo quali iniziative mettere in campo finalizzate a sensibilizzare sia la politica che l’opinione pubblica sulla necessità di un intervento legislativo e per difendere un modello di balneazione attrezzata efficiente e di successo (costruito in decenni di lavoro e basato sulla professionalità) che ogni estate attira milioni di turisti, italiani e stranieri sulle nostre coste. Non sono in pericolo ‘soltanto‘ migliaia di posti di lavoro e un’importante ‘fetta’ dell’economia turistica, ma anche e soprattutto l’immagine del Bel Paese”.