Carmela Colaiacovo, presidente di Confindustria Alberghi, lancia l'allarme sulla nuova Imu (Imposta Municiapale Unica). "Troppe tentazioni per i sindaci – spiega la Colaiacovo – Non è solo la tassa di soggiorno a colpire il settore. L'imposta municipale unica, rischia di provocare un aumento esponenziale di quelli che oggi sono i già elevatissimi costi dell'Ici che gravano sulle aziende del settore. Con l'Imu, per i fabbricati strumentali all'esercizio dell'impresa e per gli immobili di proprietà di soggetti passivi Ires, l'aliquota andrebbe ad attestarsi sul 7,6 per mille che è già più alto dell'Ici attuale. È vero che i comuni avrebbero facoltà di dimezzare questi valori, ma temo piuttosto che la tentazione potrebbe essere quella di aumentare ulteriormente, fino al 10,6 per mille come la norma li autorizzerebbe a fare – ha aggiunto – Considerato quanto già oggi il peso dell'Ici gravi sulle aziende alberghiere, incrementi che potrebbero facilmente raggiungere e superare il 10, 20, 30%, potrebbero davvero portare ad una crisi irreversibile". Dello stesso avviso anche Elena David, presidente di Confindustria Aica, che sottolinea "la gravità di tale provvedimento che, se approvato, confermerebbe ancora una volta una escalation fiscale sugli alberghi malgrado i dati del settore continuino a portare un segno negativo".