“La dismissione degli immobili storici della Regione Toscana svela il paradosso nella gestione del nostro patrimonio storico-artistico. I privati li devono mantenere da soli perché sono ‘beni di lusso’, ma il proprietario pubblico li svende perché non hanno mercato e la manutenzione è troppo cara”.
A lanciare l’allarme è ADSI-Associazione Dimore Storiche Italiane commentando la notizia, annunciata dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi di voler “procedere ad una chiamata per verificare se c’è interesse ad acquistare l’ampio patrimonio immobiliare inutilizzato” di cui dispone la Regione, per un valore di 650 milioni di euro, seppur “non per esigenza di ripianare un bilancio che è in pareggio” ma per “buon senso” di fronte ai forti costi di manutenzione.
“La notizia della dismissione – commenta il presidente dell’ADSI, Moroello Diaz della Vittoria Pallavicini – purtroppo non ci ha colto di sorpresa. Piuttosto, il nostro auspicio è che l’amara presa di coscienza, anche da parte del proprietario pubblico, delle enormi difficoltà di gestione del nostro patrimonio storico-architettonico sia di sprone alla realizzazione di interventi legislativi, come la defiscalizzazione delle opere di manutenzione, che consentirebbero almeno ai proprietari privati di conservare in buone condizioni gli immobili storici e di tutelare così una risorsa di grande rilevanza anche economica per il Paese”.